Bottino da 5mila euro per i ladri che si sono introdotti nella chiesa ortodossa di Trento. Padre Lupasteanu: «Hanno rubato anche i dolci dei bambini»
I ladri che hanno razziato e profanato la chiesa di San Marco a Trento non si sono fermati nemmeno di fronte ai dolci di Natale per i bambini. È stato un brutto risveglio per padre Ioan Catalin Lupasteanu, rappresentante della Diocesi ortodossa romena d’Italia, che ieri mattina – 29 novembre – ha scoperto il furto.
Bottino da 5mila euro
Lupasteanu amministra l’edificio di culto dal 2003 (su concessione della Diocesi di Trento), ma una cosa del genere non l’aveva mai vista. «I ladri hanno messo tutto a soqquadro, hanno scassinato le scatole delle offerte e si sono portati via anche il vino e i dolci che avevamo comprato per i bambini». All’appello mancano anche tre crocifissi dorati, un paio di turiboli (i recipienti per l’incenso) e un calice. «Hanno portato via circa 1.100 euro in contanti — spiega il parroco — oltre alle offerte che non avevamo ancora raccolto». Il valore complessivo del bottino si aggira intorno ai 5 mila euro. Come se non bastasse, i ladri hanno profanato persino la sagrestia, defecando sul pavimento. Paradossalmente, potrebbe essere questo dettaglio a permettere di risalire all’identità dei malviventi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri con la squadra scientifica, che proverà a individuare gli autori del furto tramite l’analisi del dna.
Il furto
Secondo quanto ricostruito, i malviventi sono entrati dall’ingresso principale di vicolo San Marco, evitando l’ingresso sul retro che è sorvegliato da telecamere e allarmi. Il portone in legno è stato scassinato con un attrezzo. Con ogni probabilità, i ladri sono stati agevolati dal fatto che nella chiesa si stanno svolgendo dei lavori di ristrutturazione: le impalcature e le reti da cantiere rendono l’ingresso principale meno visibile. In ogni caso, saranno i carabinieri a ricostruire la dinamica del furto, con l’obiettivo di arrestare i colpevoli.
Il lavoro dei volontari
Nel frattempo, i volontari hanno già ripulito la sagrestia e riparato i danni. «Appena ho chiamato il Consiglio parrocchiale si sono subito mobilitati dei volontari e tutti insieme abbiamo rimesso in ordine la chiesa», racconta Lupasteanu. Il parroco, però, rivolge un appello alle autorità, in particolare al Comune di Trento: «Da tempo chiediamo di chiudere il porticato per proteggere l’ingresso che in questi anni è diventato una fonte di attrazione per il degrado». L’intenzione di Lupasteanu è quella di rivolgersi anche alla Questura e al Commissariato del governo affinché intervengano.
La prossima settimana dovrebbero essere completati i lavori di restauro della chiesa, che sono stati finanziati dal governo romeno. «Questo edificio è il nostro orgoglio — ricorda Lupasteanu — presto tornerà a splendere».
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