Il commissario liquidatore ha indetto una gara per valutare proposte d’acquisto del patrimonio invenduto. Tra i beni che fanno parte del pacchetto, il centro Aquatico di Reggio, i locali del Cine+ di Correggio, decine di immobili e opere d’arte
REGGIO EMILIA – Il concordato di Unieco si avvicina alla tappa finale. Alla data del 30 giugno scorso, la procedura aveva recuperato 284 milioni di euro, in particolare attraverso la cessione di aziende, di partecipazioni, la vendita di immobili e il recupero di crediti. Queste entrate hanno permesso di rimborsare ai creditori 170 milioni di euro attraverso tre riparti parziali. Il 30 ottobre scorso, conti alla mano, restava un passivo accertato e non ancora soddisfatto di 307 milioni.
Il commissario liquidatore Corrado Baldini ha dunque firmato il disciplinare di gara per la cessione del residuo patrimonio attivo, cioè di ciò che resta del patrimonio di Unieco dopo questi anni di liquidazione. L’obiettivo è quello di verificare quale sia la proposta di mercato migliore a tutela dell’interesse dei creditori. Il disciplinare è stato autorizzato il 2 ottobre scorso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Ma cosa resta da vendere? Decine e decine di immobili, tra appartamenti, uffici, negozi, box auto in Emilia Romagna, Lombardia e Liguria, lotti edificabili nell’area delle ex Cantine Riunite a Reggio, a Bagnolo, Carpi, Correggio e Montecchio, locali residenziali e commerciali all’ex convento dei Gesuiti a Novellara e il cinema Cine+ di Correggio. E poi, oltre 60 partecipazioni, diverse di società in liquidazione, ma la maggior parte di società in attività, come il 96% del centro Aquatico di Reggio. E ancora, 39 milioni di crediti residui da incassare, sette azioni giudiziarie per 7,5 milioni di euro e perfino opere d’arte di Augusto Daolio, Franco Bonetti e Graziano Pompili.
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