Nautica elettrica avanti tutta in Friuli Venezia Giulia. La Regione ha approvato gli incentivi per chi vuole passare all’elettrico. Contributi generosi: il 40 per cento del costo sostenuto, fino a un massimo di 10mila euro.
Una legge per la nautica elettrica: ecobonus e rottamazione delle vecchie barche
Abbiamo scritto degli incentivi nazionali recentemente approvati (dopo tanta attesa) e ora in attesa della piattaforma dove presentare la domanda, e arrivano quelli regionali. Il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione ad approvare una misura così ampia.
Si tratta di una vera e propria legge, il disegno di legge 28 approvato a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale, che prevede diverse misure per rendere più sostenibile il settore nautico.
La norma prevede un bonus per la demolizione di 2500 euro per le unità da diporto fino a 10 metri di lunghezza, aumentato di 250 euro per ogni metro ulteriore, e fino a un contributo massimo di 6mila euro. Con la speranza che siano barche irrecuperabili.
Logica diversa per il contributo refitting – si rimette a nuovo l’imbarcazione senza rottamarla – per 3mila euro per le barche fino a 5 metri di lunghezza, aumentato di 500 euro per ogni metro ulteriore, fino a un massimo di 15mila euro.
L’ecobonus da 10mila € e 40% della spesa per le imprese fino a 100mila €
La Regione promuove la sostituzione dei motori marini endotermici a combustione con nuovi motori elettrici. Il bonus potrà coprire il 40 per cento del costo sostenuto, fino a un massimo di 10mila euro, per l’acquisto di un nuovo motore elettrico compreso il pacco batterie.
Obbligatoria la rottamazione di un motore endotermico. Ne beneficeranno i residenti nella regione (o chi ha sede legale o unità operativa in regione) proprietari da almeno due anni di un’unità da diporto. Spesa minima ammissibile di 2000 euro.
Incentivi anche per le imprese commerciali (con sede legale o unità operativa in regione) che potranno richiedere contributi (importo minimo di 5mila e massimo di 100mila euro) per acquistare unità da diporto alimentate da motori a basso impatto ambientale: ibridi, elettrici, a idrogeno o a metanolo.
Sostegno anche ai proprietari e gestori, pubblici e privati, di porti turistici, darsene, marine e ormeggi nautici. Contributi fino a un massimo di 100mila euro per interventi di innovazione tecnologica, rinnovo attrezzature e impianti, ristrutturazione e ammodernamento degli immobili e miglioramento qualitativo dei servizi.
La legge entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025 e per quanto riguarda gli incentivi bisogna aspettare le norme più dettagliate.
Quali motori elettrici scegliere? Alcune indicazioni
Il settore della nautica elettrica è recente – anche se il primo fuoribordo elettrico apparve sulla Senna a metà dell’ottocento – ma negli ultimi anni si sono moltiplicate le aziende e grandi big mondiali come Mercury hanno iniziato la produzione di una gamma elettrica. In questo caso con cinque modelli (leggi qui nel dettaglio), il pioniere Torqeedo è stato acquisito da un altro big che investe sull’elettrico: Yamaha.
Ma anche l’Italia vede aziende vivaci e attive sul mercato come GardaSolar i cui GoGo Boat sono presenti in tutta Europa e ora sta vendendo i primi e-bus elettrici. Oltre le barche nel catalogo offre anche i suoi fuoribordo a batteria – da 1 a 10 kW – che si adattano alle esigenze dei diportisti che dei professionisti.
Per i diportisti dalla Francia i motori Temo – commercializzati anche in Italia – una gamma di motori elettrici portatili e facili da installare per tutti i tipi di imbarcazioni leggere: tender, barche a vela, barche a remi. Propone due modelli – il 1100 e il 450 – che rendono veramente semplice l’elettrificazione delle piccole imbarcazioni.
Infine AS Labruna che presenta un catalogo molto ricco che copre tutte le esigenze: da sotto il kW fino a oltre i 300, dai piccoli fuoribordo, entrobordo, pod fino al kit pronto da montare (leggi qui).
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