In questa guida ci prestiamo ad affrontare un tema sempre molto discusso, che spesso provoca molta confusione nelle persone che desiderano installare un impianto fotovoltaico presso la propria abitazione o nel proprio condominio. Ecco perché abbiamo pensato di racchiudere tutti gli incentivi disponibili per l’anno a venire.
Resta quindi ancora poco tempo per beneficiare dei contributi destinati all’installazione di impianti fotovoltaici rivolti a famiglie e privati. Questi incentivi includono nuove agevolazioni pensate per sostenere l’autoconsumo virtuale, il bonus fotovoltaico al 50% e una serie di contributi regionali.
E’ importante affrettarsi, poiché a partire dal 2025 il quadro riguardante gli incentivi subirà significative modifiche.
Ci occuperemo di:
BONUS FOTOVOLTAICO 50% PER PRIVATI
Tra le agevolazioni riguardanti il fotovoltaico troviamo il Bonus fotovoltaico 50% per privati. Questo contributo rientra nel pacchetto del bonus casa 50%, o EcoBonus, in quanto l’installazione di un impianto fotovoltaico è considerata un intervento di ristrutturazione e riqualificazione energetica.
Attraverso il bonus ristrutturazione è possibile detrarre il 50% sull’IRPEF fino a un massimo di 96.000 euro. Per rientrare nell’agevolazione ovviamente bisogna rientrare in alcune caratteristiche tra cui:
- Possono beneficiare delle detrazioni i singoli proprietari o inquilini che siano contribuenti IRPEF. L’energia prodotta deve essere solo per consumo domestico e la potenza di picco non deve superare i 20 kW.
- L’agevolazione riguarda solo l’acquisto, l’installazione e spese accessorie dell’impianto fotovoltaico, come certificazioni o collaudi.
- Tra le spese rientra anche l’acquisto di batterie di accumulo energetico.
- È possibile accedere al bonus anche per interventi di potenziamento o rinnovamento di un impianto fotovoltaico già esistente. Questo include sia l’aggiunta di nuovi pannelli sia la sostituzione di quelli esistenti con modelli più avanzati e performanti. Valgono però le stesse regole: massimo di 96.000 euro e potenza di picco a 20 kW.
- Rientrano nel bonus le installazioni di pannelli fotovoltaici su tetti, balconi delle unità abitative, facciata, garage o cantine.
- L’agevolazione può essere cumulato con i contributi sul fotovoltaico che prevedono le regioni.
Se si ottiene la detrazione, essa viene ripartita in 10 rate annuali di importo uguale. Per presentare la domanda servono alcuni documenti come il bonifico parlante, la relazione di un tecnico abilitato e l’APE. Infine, la scheda tecnica va inoltrata all’ENEA entro 90 giorni dal termine dei lavori.
Questi finanziamenti agevolati hanno però una data di scadenza. Attualmente il regolamento è il medesimo per la prima e la seconda casa, ma a partire dal 1° gennaio 2025 ci saranno delle novità:
- Prima casa: per la prima casa ci sarà una proroga delle condizioni, ossia il bonus rimane al 50% per un massimale di spesa di 96.000 euro.
- Seconda casa: il bonus in questo contesto subirà delle variazioni. In particolare l’agevolazione passerà dal 50% attuale al 36%. Anche il limite di spesa diminuirà, passando da 96.000 euro a 48.000.
SUPERBONUS FOTOVOLTAICO 70% PER CONDOMINI
L’era del Superbonus 110% è terminata con l’inizio del 2024 e ha preso il suo posto il Superbonus fotovoltaico al 70%. Come per il Bonus fotovoltaico 50% di cui abbiamo appena parlato, si tratta di un’agevolazione fiscale che permette di detrarre fino al 70% delle spese sostenute per l’installazione e l’acquisto di un impianto fotovoltaico e i relativi sistemi di accumulo.
A differenza del suo “fratello”, è destinato esclusivamente ai condomini, però presenta alcune condizioni abbastanza rigide nel campo dell’applicazione. In particolare, il Superbonus 70% riguarda due tipologie distinte di lavori:
- Lavori trainanti: tutti i lavori che migliorano l’efficienza energetica di un’abitazione e che la riducano di almeno di due classi.
- Lavori trainati: collegati ai lavori trainanti e comprendono l’installazione di un impianto fotovoltaico, sistemi di accumulo, l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Possono beneficiare del bonus, oltre ai condomini, anche persone fisiche con immobili composti da un minimo di due a un massimo di quattro unità distinte, onlus, OdV e APS. Dal 1 gennaio 2024 la detrazione non può essere applicata a ville o villette a schiera e a edifici unifamiliari.
I documenti necessari per richiedere l’agevolazione è la medesima che bisogna presentare per il bonus al 50%. Per usufruire ancora del 70% è necessario presentare la domanda entro il 31 dicembre 2024, poiché a partire da gennaio 2025 il bonus scenderà al 65%.
COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI (CER)
Gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili sono sempre attivi e non si tratta solamente di agevolare l’acquisto o l’aggiornamento di impianti fotovoltaici, ma di promuovere un modello energetico basato su autoconsumo e autoproduzione. Chi sceglie questa modalità può beneficiare di ulteriori vantaggi economici, rendendo ancora più conveniente l’impiego di impianti fotovoltaici.
Esistono tre differenti forme di agevolazione che riguardano le CER:
- Contributo a fondo perduto: viene ricavato dalle risorse del PNRR e ricopre il 40% dei costi ammissibili e destinato a comuni con meno di 5.000 abitanti.
- Tariffe incentivanti: incentivi sull’energia elettrica prodotta e prelevata dalla rete dai membri della CER. Queste tariffe sono variabili e solitamente comprese tra 80 e 120 euro per MWh, composte a loro volta da una componente fissa (potenza impianto) e una variabile (zona).
- Corrispettivo di valorizzazione: stabilito da ARERA, consiste in una quota fissa per ogni MWh di energia autoconsumata da una CER o un gruppo.
A differenza degli altri bonus, questo bisogna inoltrarlo dal portale del GSE. I beneficiari sono le CER, costituite da privati cittadini, P.Iva, piccole e medie imprese, enti locali, associazioni del terzo settore e istituti di ricerca, e condomini (nel caso di gruppi di autoconsumo collettivo).
Infine, la tariffa incentivante può essere richiesta entro 30 giorni dal raggiungimento del limite di 5 GW di potenza supportata., ma comunque non oltre il 31 dicembre 2027. L’incentivo ha una durata di 20 anni a partire dall’entrata in esercizio dell’impianto alimentato da FER. Per quanto riguarda, invece, il contributo a fondo perduto le richieste devono essere inviate entro il 31 marzo 2025, con messa in esercizio dell’impianto entro 18 mesi dalla data di emissione dell’agevolazione, o comunque non oltre il 30 giugno 2026.
Come si può leggere sul sito del GSE, la misura è valida fino al 30 giugno 2026 e prevede la realizzazione di una potenza totale di almeno 2 GW, con un limite di 2,2 miliardi di euro di risorse finanziarie assegnate dal PNRR. Inoltre, il GSE, in collaborazione con il MASE avvierà una campagna di sensibilizzazione per informare a dovere i consumatori sui numerosi benefici se si sceglie di adottare questa pratica energetica.
REDDITO ENERGETICO
Tra i tanti supporti finanziari troviamo altresì il reddito energetico, un incentivo dedicato alle famiglie in difficoltà economica, pensato anche per favorire l’accesso all’energia rinnovabile, così da ridurre la povertà energetica. In particolare, consente alle persone con un reddito basso di ricevere un contributo per l’installazione di impianti fotovoltaici e altre soluzioni che permettono di risparmiare sull’energia elettrica.
Il termine ultimo per la richiesta dipende soprattutto dalle disponibilità stabilite dal governo. Per quanto riguarda quest’anno, infatti, i fondi sono già terminati. Per chi fosse interessato, i fondi sono stati destinati a famiglie che hanno presentato un Isee inferiore a 15.000 euro o inferiore a 30.000 euro con almeno quattro figli a carico.
Il bonus comprende l’installazione di impianti fotovoltaici tra i 2 e i 6 kWp e comprende una quota fissa di 2.000 euro a cui vanno aggiunti 1.500 euro per ogni kW installato. La domanda per il reddito energetico deve essere presentata tramite il sito del GSE o agli sportelli degli enti locali incaricati della gestione dei fondi.
A partire dal 2025, questo sistema di incentivazione potrebbe subire cambiamenti significativi che comprendono modifiche alle aliquote o ai requisiti di accesso e una riforma dell’incentivo, che potrebbe essere limitata o rivisitata, allineandosi con nuove politiche energetiche e fiscali del governo.
INCENTIVI REGIONALI
Le agevolazioni per gli impianti fotovoltaici non arrivano solo dallo Stato. A riguardo, infatti, alcune Regioni hanno deciso di mettere a disposizione una quota di incentivi per sostenere l’autoproduzione di energia pulita. Un esempio lampante è il Friuli-Venezia Giulia, che promuove fino a fine anno l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici integrati con sistemi di accumulo per immobili residenziali.
Gli incentivi, erogati a fondo perduto, coprono il 40% dei costi di installazione. Per impianti fino a 800 Watt è previsto un massimo di 1.720 euro, per quelli pari o superiori a 800 Watt, invece, un costo di 3.000 euro per kW con un limite di 18.000 euro. Anche il Lazio ha annunciato incentivi per supportare il fotovoltaico residenziale, purché sia integrato con progetti CER.
Il bando in questione ha un tetto massimo di 10 milioni di euro per nuove installazioni o per potenziamento di impianti preesistenti. Le domande possono essere presentate dal 15 dicembre 2024 e per 120 giorni, salvo l’esaurimento dei fondi prima della data di chiusura. Il contributo a fondo perduto, in questo caso è del 35% dei costi, con un limite massimo di 1,5 milioni di euro per progetto. Infine. l’incentivo è cumulabile con le altre agevolazioni statali.
FAQ
Quali incentivi ci sono per il fotovoltaico nel 2025?
Nel 2025, gli incentivi per il fotovoltaico includeranno il Bonus Ristrutturazioni e il bonus per le famiglie con ISEE basso (fino a 30.000 euro per famiglie con 4 o più figli), che potrà coprire fino a 11.000 euro per impianti da 2-6 kW. È previsto anche un abbassamento dell’aliquota IVA per gli impianti fotovoltaici, al 10% per le abitazioni esistenti.
Quando scade il bonus per i pannelli solari?
La Legge di Bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2024 il bonus ristrutturazioni, confermando il limite di spesa di 96.000 € per i lavori di riqualificazione edilizia. Questo incentivo rimane valido per interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Quando scade lo sconto in fattura per il fotovoltaico?
Lo sconto in fattura per gli impianti fotovoltaici, come parte delle detrazioni fiscali, scadrà il 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025, le detrazioni per il fotovoltaico passeranno dal 50% al 36%, con un limite di spesa ridotto da 96.000 euro a 48.000 euro.
Come funziona il rimborso dei pannelli solari?
Il rimborso per i pannelli solari avviene principalmente attraverso la detrazione fiscale, che consente di recuperare una percentuale della spesa sostenuta (attualmente il 50% per il 2024). Questo viene fatto in 10 anni, con una riduzione delle imposte annuali. In alternativa, si può optare per lo sconto in fattura, che consente di ricevere immediatamente il rimborso sotto forma di sconto sul prezzo d’acquisto, mentre il fornitore recupera la somma tramite crediti d’imposta.
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