COMUNANZA Tutti a raccolta contro la volontà della Beko Europe di chiudere lo stabilimento. Sindaci delle province di Ascoli, Fermo e Macerata, compresi quelli delle località capoluogo e più grandi, sindacati dai locali a qualcuno dei nazionali, parlamentari, rappresentanti del governo regionale, lavoratori, la popolazione. È attesa un’assemblea storica oggi pomeriggio dalle 16 nell’auditorium Luzi di Comunanza, voluta fortemente dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Sacconi.
La finalità
L’obiettivo è raccogliere le istanze delle parti economiche, sociali, sindacali, politiche e istituzionali del territorio in vista dell’incontro fra Governo e Beko Europe al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 10 dicembre. L’assemblea rappresenterà un momento di ascolto e confronto fondamentale per delineare un futuro che tenga conto delle esigenze del territorio e dei lavoratori. L’intera comunità è chiamata a unirsi e partecipare attivamente per dare forza alla voce del territorio, dimostrando compattezza e determinazione di fronte a questa cruciale sfida.
Le autorità
Interverranno Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell’Economia, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, gli assessori regionali Andrea Antonini (Sviluppo economico e industria) e Stefano Aguzzi (Lavoro), Guido Castelli, commissario alla ricostruzione, parlamentari legati al territorio marchigiano. «Quello che per la multinazionale Beko Europe è solo un punto geografico immerso nelle aree interne – dice Sacconi – è per noi una comunità viva, fatta di uomini e donne che la abitano con dignità e laboriosità. Per questo è per noi primario trattare la nostra comunità con responsabilità, facendoci amplificatori delle voci che emergono dal territorio». Sacconi ha evidenziato anche l’importanza della rete creata nei giorni scorsi per sostenere una strategia territoriale efficace.
Molte le voci di solidarietà in questi giorni. La Cna di Ascoli evidenzia l’importanza di «scaricare a terra gli incentivi e le agevolazioni ancora in attesa di effettiva attuazione, ma soprattutto il bisogno di ricorrere a degli strumenti in grado di garantire nell’immediato un aiuto concreto a chi, nonostante tutto, continua a credere nella rinascita delle aree interne. Con un decreto ministeriale già operativo a integrare lo strumento agevolativo della lg. 181 del 1989 per i 40 comuni marchigiani compresi nei distretti di Ascoli, Comunanza, Martinsicuro e San Benedetto, l’area di crisi industriale complessa può rappresentare il primo tassello di un’azione collettiva che dovrà coinvolgere l’intero territorio provinciale».
Iv e le cause
Per Italia viva questa crisi industriale senza precedenti nel settore è figlia anche della mancata individuazione di una Zona economica speciale in tutte le Marche, seppur richiesta da anni, nonché della mancanza di investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture viarie, dei collegamenti con porti ed aeroporti.
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