Il Comune batte cassa, ma i negozi non battono più gli scontrini. Non perché vogliano evadere le tasse, ma perché i clienti sono diminuiti. Il sistema parcheggi in centro storico è totalmente fuori controllo, come lamentano i commercianti. Dopo un breve periodo di assestamento, adesso cominciano a venir fuori gli effetti negativi della scelta firmata dalla giunta Frontini: i rincari dei ticket si stanno rivelando un boomerang e le attività del centro sono le prime a risentirne.
A dirla tutta, raddoppiare i costi dei parcheggi non è servito quasi a niente. Francigena, la società partecipata dal Comune che gestisce gli stalli blu, nel primo semestre 2024 ha registrato soltanto un magrissimo +1% in bilancio alla voce “parcheggi”. E il rischio paventato da molti adesso si è materializzato, perché l’aumento delle tariffe ora sta generando l’effetto inverso. Anziché rimpinguare le casse del Comune e quelle di Francigena, i biglietti staccati ai parcometri diminuiscono. E il perché è facilmente intuibile.
I rincari varati dall’amministrazione Frontini nel febbraio 2024 sono di 50 centesimi all’ora. Per quelli a raso fuori le mura si passa da 50 centesimi a un euro, mentre per quelli dentro da 1 euro a 1,50 e lo stesso vale per quello del Sacrario. E queste sono cifre fisse, non variabili in quanto il Comune non si è ancora dotato di strumenti che possano far pagare all’utente la sosta effettiva. Dunque, che ci si ferni un minuto oppure un’ora, si pagherà comunque la stessa cifra. L’app convenzionata con il Comune, Easypark, che in teoria servirebbe proprio a risparmiare, in realtà ha un meccanismo assai particolare: c’è un balzello di base di 1,29 euro per la prima ora. Che, a seconda di dove si parcheggia, è anche più del costo del ticket. Nonostante i sistemi di pagamento effettivi siano realtà in diverse città italiane, Viterbo resta ferma all’età della pietra. E se altrove è previsto pagare solo un quarto d’ora o mezz’ora, il capoluogo si distingue ancora una volta in negativo.
Vien da sè, dunque, che per chi deve fare piccole commissioni risulti difficile andare nei negozi del centro storico. Questo proprio a causa dell’incidenza del costo del biglietto del parcheggio sulla spesa totale. Poniamo l’esempio di una tabaccheria: 1,50 di ticket per evitare una bella multa per divieto di sosta incide del 30% su una spesa di 5 euro, ossia il costo di un pacchetto di sigarette. Oppure pensiamo all’aperitivo in un bar, che mediamente costa 10 euro: l’euro e 50 necessario per fermare la macchina ha un’incidenza del 15%. Ovviamente questo calcolo può essere applicato per qualsiasi tipo di spesa in qualsiasi tipologia di attività commerciale. L’unica costante è che ormai la stragrande maggioranza dei viterbesi, anche per le piccole commesse, sceglie di recarsi dove il parcheggio è gratis, abbandonando completamente il centro al suo destino.
E infatti, a sentire i commercianti, gli incassi stanno registrando forti perdite nel corso del 2024. Del resto, i numeri parlano chiaro. E gli effetti di una pedonalizzazione potrebbero essere ancor più destabilizzanti. A quanto pare, però, il sindaco Chiara Frontini e la sua giunta ritengono di essere sulla buona strada. La crociata contro l’automobile è partita da oltre due anni ma il problema è che, se si pensava di ridurre il numero totale di automobili mediante azioni di questo genere, per il momento nulla è cambiato. Anzi, l’unico risultato è che le macchine (ossia i clienti) sono sempre le stesse ma si dirigono verso altre direzioni più comode e meno costose.
Sarebbe infine interessante fare una panoramica sui dati relativi alla sosta effettiva all’interno dei parcheggi. Peccato che Francigena, inspiegabilmente, ritenga di non dover divulgare pubblicamente i dati che si presume siano in suo possesso. Si sa solo che la sosta media è diminuita, e questo già non è un buon segno. Tuttavia sarebbe utile che queste statistiche siano accessibili, in modo da capire quanti soldi il Comune riesce a ricavare da un singolo parcheggio. Evidentemente, a palazzo dei Priori qualcuno pensa non sia rilevante che i cittadini vengano informati a riguardo.
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