Il tema degli alloggi per gli studenti, negli ultimi mesi, è tra i più delicati a livello napoletano e nazionale. Il nodo critico riguarda, in particolare, le capitali del turismo nel Paese, con il capoluogo partenopeo in primissima fila. Gli incassi nella ricezione turistica sono di gran lunga maggiori di quelli che si contano affittando stanze a matricole o laureandi, che di conseguenza faticano sempre più a sistemarsi in città.
Fatta questa premessa, va sottolineato che Napoli, sul tema studentati, si stia muovendo, dopo anni. E, oltretutto, si sta muovendo in una prospettiva che guarda sia a breve che a medio termine. «Entro la metà del 2026, potremmo avere in città mille nuovi alloggi per gli studenti. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti finora, e allo stesso tempo speriamo che il Ministero possa allocarci altre risorse». A parlare è il rettore della Federico II, Matteo Lorito.
I progetti in campo hanno tempi lievemente diversi fra loro, ma già a gennaio 2025 partiranno i lavori. Sono tre, in particolare, le operazioni che inizieranno il mese prossimo, e che possono contare su progetti già finanziati e conclusi. Tre studentati che sorgeranno in zone diverse e distanti dell’area metropolitana, così da coprire vari settori e varie materie di laurea. Il costo complessivo di questi cantieri in partenza è di 24 milioni, che saranno così distribuiti: 13 milioni per la residenza Tommaso De Amicis, nell’area del Nuovo Policlinico in zona ospedaliera, 4,5 milioni per glia alloggi dell’Istituto Pontificio all’interno del complesso di Santa Chiara e 6,5 milioni per la Residenza dello Studente a Portici. Passando ai numeri degli alloggi, saranno 100 e di ultima generazione nella struttura della zona ospedaliera, di proprietà dell’Adisurc e che – stando al cronoprogramma – dovrebbe essere pronta entro la fine dell’anno che sta per arrivare. Lo studentato in pieno centro, invece, appartiene alla Regione e necessita di un restauro più importante, che durerà un anno e mezzo circa e aggiungerà 50 alloggi.
Le residenze
Saranno 67 invece i posti nella Residenza Medici a Portici, ideale per gli studenti della Napoli Est. Consegna prevista nel 2026. Va sottolineato che gli studentati di cui abbiamo appena parlato si rifanno a progetti della Federico II e saranno destinati, per il diritto allo studio, agli universitari che siano iscritti a Napoli, a prescindere dall’Ateneo di appartenenza. E che deriveranno da risorse erogate in attuazione della legge 338, che prevede un cofinanziamento statale (al 75%) per la creazione di studentati. Discorso un po’ diverso per la Student Housing di via Ferraris, privata, i cui lavori sono già avviati (finanziati per 40 milioni da Fondo iGeneration, gestito da Investire Sgr – Gruppo Banca Finnat Euramerica – e partecipato da Fondazione con il Sud Cdp Real Asset Sgr e altre istituzioni). I lavori qui sono già partiti da tempo, e presto la struttura di ultima generazione sarà inaugurata: 500 posti letto a tre passi dalla stazione, di cui una parte verrà assegnata in funzione del diritto allo studio.
I luoghi
Tornando agli alloggi statali, restano altri due progetti, presentati ma non ancora approvati: Casa Miranda, nell’edificio dismesso alle spalle dell’Orto Botanico, che supererebbe i 150 posti e richiederebbe 2 anni di lavori. Poi l’ex ostello della Gioventù a Piedigrotta, che sarebbe da 250 posti. C’è in ballo l’ex arsenale di via Campegna, progetto che fu presentato dalla Partenope, da circa 70 posti. Lorito si è speso molto, e lo ha fatto anche in prima persona, sul tema studentati.
Anche perché – va detto – i progetti hanno un costo non indifferente, come spiega lui stesso: «A Napoli non si creavano le condizioni favorevoli per allargare l’offerta del diritto allo studio da più o meno 30 anni – spiega il rettore della Federico II – Siamo davvero molto contenti, e soprattutto soddisfatti, dei risultati ottenuti finora: siamo riusciti, grazie a una collaborazione tra istituzioni, a mettere in piedi un numero significativo di progetti: è un mezzo miracolo che deriva da una sinergia tra istituzioni, Comune, Regione e Università, che hanno collaborato nell’interesse degli studenti e della collettività. Assieme, abbiamo investito centinaia di migliaia di euro, del resto, per realizzare i progetti al meglio, condizione necessaria per ottenere i finanziamenti. Sommando le cifre delle singole operazioni, tra fine inizio 2025 e inizio 2026 Napoli potrebbe contare su mille nuovi alloggi per studenti. Speriamo che il Ministero riesca ad allocarci nuove risorse, per altri progetti. Penso per esempio alla Casa della Gioventù a Piedigrotta e Casa Miranda nella zona di via Foria».
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