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Toh, a Lucca c’è qualcuno che promuove il libro dell’ex ministro Speranza, quello del green pass. Tutto merito della Cgil #finsubito prestito immediato


Ecco il comunicato integrale della Cgil sull’evento promosso per la presentazione del libro di Roberto Speranza, quello del green pass obbligatorio per tutti tanto per intenderci. Noi non c’eravamo ed è stato meglio altrimenti finiva che un’altra querela e un altro esposto non ce li levava nessuno:

L’evento organizzato dalla Cgil di Lucca presso il Cinema Centrale nella mattinata di ieri, lunedì 2 dicembre, è stato molto più di una semplice presentazione del libro “Perché guariremo. Dai giorni più duri ad una nuova idea di salute” dell’ex ministro della salute, Roberto Speranza. Gli argomenti del libro hanno infatti preparatp il campo all’interessante dibattito, coordinato dal Segretario della Cgil Toscana e presidente dell’Ires Toscana Maurizio Brotini,  sulle sfide presenti e future per il sistema sociosanitario nazionale. 

Dopo i saluti del Segretario Generale della Cgil Lucca, Fabrizio Simonetti, che ha espresso la propria soddisfazione per aver portato nella nostra città un dibattito su argomenti tanto sentiti, in particolare all’indomani dello sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra finanziaria (che riduce nuovamente il valore reale dei fondi per la sanità), la parola è passata all’ex ministro Speranza.  

L’intervento è quindi iniziato da una delle considerazioni finali dell’opera: la paura di essere prossimi al passaggio da un sistema sociosanitario universale ad uno mutualistico. Una trasformazione temuta, ma che appare comunque sempre più vicina, complice l’incapacità dei servizi sanitari pubblici di prendere completamente in carico la popolazione a causa di risorse insufficienti. Difficoltà di cui giova invece il sistema sanitario privato, sempre più spesso chiamato a rispondere alle esigenze della popolazione che non vuole aspettare il sistema pubblico e, soprattutto, che se lo può permettere economicamente. Ma, oltre a riportarci a prima del 1978, anno di nascita del servizio sociosanitario nazionale, un cambiamento di questo genere disattenderebbe tutti gli insegnamenti lasciatici dalla pandemia da Covid 19 riguardo all’importanza di un sistema sanitario pubblico solido e funzionante. 

Il definanziamento non ha impedito però, come affermato dell’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini, alla Toscana di mantenere i livelli essenziali di assistenza più alti d’Italia, soprattutto grazie al finanziamento con il budget della Regione. La sfida continua quindi ad essere l’implementazione dell’eredità della pandemia, ovvero il potenziamento dei servizi e della presa in carico del paziente a livello territoriale. 

È invece tornato a ricordare l’esperienza del Covid il Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil Toscana, Bruno Pacini, che ha rammentato come la retorica degli eroi per i lavoratori della sanità sia durata solo per la fase più critica della pandemia. Con il ritorno alla normalità, OSS, infermieri e medici sono però tornati ad essere il bersaglio del malcontento popolare per la scarsa efficienza del sistema sociosanitario. Il titolo di eroi non è dunque bastato a questi lavoratori per ottenere il riconoscimento, anche economico, che meriterebbero, la cui assenza, assieme alle migliori condizioni di lavoro, continua a spingere numerose figure della sanità verso il sistema privato 

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Tema, quello delle condizioni di lavoro dei dipendenti della sanità, ripreso anche dall’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, che dopo aver ricapitolato le varie criticità del sistema sociosanitario emerse durante la pandemia (dalla carenza di personale alle difficoltà formative per i lavoratori della sanità), ha invitato il pubblico alla mobilitazione contro al definanziamento del sistema sociosanitario, in modo da evitare un futuro in cui non tutti si possono permettere di farsi curare.  

Le conclusioni sono quindi state affidate a Speranza, che per un momento torna ad indossare i panni di Roberto Speranza ministro, rivivendo quei momenti bui e riaffermando le linee guida del suo agire durante la pandemia: la fiducia nella scienza e la valutazione dei rischi sanitari ed economici di ogni sua scelta.  

L’ultimo spunto di riflessione offerto riguarda invece quelle che egli ritiene le più grandi sfide per il futuro. La prima è il riavvicinamento della popolazione alla politica, che potrebbe avvenire solo se ogni persona si rendesse conto delle conseguenze concrete e importanti che la politica ha sulla nostra vita. La seconda è il rifinanziamento dei servizi pubblici, sanità e scuola in primis, che dovrà necessariamente passare da una maggiore progressività del fisco, in modo che sia tutta la collettività a pagare per i servizi pubblici in modo realmente proporzionale alle proprie disponibilità economiche. 





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