Se si pensa di sapere tutto sul Bonus salute ci si sbaglia di grosso: misura vantaggiosa e diffusa, ma l’elenco ufficiale presenta sorprese “poco piacevoli”.
Credere di aver coperte delle spese e poi ritrovarsi con meno vantaggi del previsto, fa male al risparmio. Le detrazioni piacciono a tutti, specialmente a chi ne ha di bisogno. Si tratta di tutti quei contribuenti che vivono situazioni di fragilità e di conseguenza hanno determinate necessità e problematiche inerenti il proprio benessere o quello del prossimo. Che si tratti di sé stessi o di un familiare, sapere tutto sul bonus salute, è essenziale per avere la situazione sotto controllo e non perdere tutti i benefici del caso.
Il Bonus salute non è così semplice, almeno se si è profani è bene riconoscere in alcuni elementi, i quali possono fare la differenza nei casi più diffusi. Infatti, è proprio attenzionando questi aspetti che si riconosce se conviene o meno, soprattutto “quanto”. Ovviamente, avere delle detrazioni, scontistiche o ottenere delle somme in ausilio per far fronte ai costi della salute, è una delle manovre economiche più apprezzate del Welfare.
Ma cos’è cambiato? L’elenco in questione presenta la concretezza dei casi e delle situazioni nelle quali ci si può ritrovare. Infatti, potrebbe accadere di ritrovare delle spese, ma poi le detrazioni non sussistono. Com’è possibile? È proprio conoscerne i dettagli che permette di non cadere in queste trappole.
Arriva il Bonus salute, come gestirlo? Elenco aggiornato dei benefici
La burocrazia è sicuramente uno degli elementi che più condiziona queste dinamiche. Si tratta del fatto di ritrovarsi con una situazione poco piacevole, quella in cui il Bonus salute non esaurisce tutta la sua potenza benefica. Appunto, se il modello 730 ha elencate tutte le spese del caso, ma queste non sono calcolate ai fini delle detrazioni, ci sono molte più motivazioni di quelle che ci si aspetta.
In primis, potrebbe essere a causa del fatto che si attendono ulteriori verifiche, perché seppur le spese in questione siano presenti nel prospetto riepilogativo, non significano che siano state considerate nel calcolo. Ciò sussiste anche per il fatto che non sono state riconosciute come ammissibili all’agevolazione perché ad esempio, non sono state rispettate delle regole di procedura. Quindi, si presenta una situazione “viziata”, errata, giuridicamente parlando.
Se però la spesa in questione figura nel prospetto, significa che è stata giustamente fatturata e trasmessa al TS. Allora, cosa c’è che non va? Potrebbe esserci stati problemi sul pagamento. Quest’ultimo deve essere sempre tracciabile. Specie se si tratta di una prestazione di struttura privata o comunque non convenzionata con il sistema sanitario nazionale. Si può pagare in contanti, ma ci vuole un’annotazione specifica nella fattura.
Tutto questo è delineato nella guida dell’ADE, sigla che indica l’Agenzia delle Entrate, la quale dedica tutta una parte a questa tematica spesso soggetta a complicanze. Se non c’è fattura la legge parla chiara, non si può detrarre la spesa anche se elencata correttamente al Fisco. Ma se si fa parte della categoria “aventi diritti a detrazione” e si presentano le documentazioni del caso per comprovare la situazione a proprio favore, allora si può inserire quel che serve manualmente nel modello 730.
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