Partito ieri pomeriggio da Catania, con la partecipazione di oltre 120 persone tra rappresentanti di istituzioni, business community e giovani universitari, il primo appuntamento dal titolo “Verso un futuro sostenibile” del percorso in cinque tappe sul tema “La sfida della sostenibilità – Stakeholders a confronto”. Un percorso che Manageritalia Sicilia, con il coordinamento del vicepresidente Davide Frangiamore, ha ideato per dialogare con business community, istituzioni e società sui cardini di questa fondamentale transizione.
«Con la giornata di oggi – ha detto in apertura dell’incontro Carmine Pallante, presidente Manageritalia Sicilia – vogliamo dare avvio a un ampio ciclo di appuntamenti e confronti per portare sul territorio siciliano una nuova attenzione alle tematiche della sostenibilità, mettendo a confronto manager, imprese e società civile per accompagnare, soprattutto le PMI, in un percorso di evoluzione della propria cultura aziendale che oggi più che mai deve porre al centro la sostenibilità ambientale e sociale, per generare valore non solo per l’impresa e gli investitori ma anche per la società e il territorio in cui operano».
Come l’attenzione all’ambiente e al sociale sta cambiando il modo di fare impresa in Sicilia? Come scelte sostenibili possono favorire lo sviluppo le economie dei territori locali? Per rispondere a queste domande nel corso dell’incontro sono stati illustrati da numerosi esperti gli inequivocabili vantaggi per le aziende del territorio catanese e siciliano che decidono di adottare visioni e azioni legate alle tematiche ESG dove: E sta per environmental, ossia tutto ciò che ha a che fare con la tutela dell’ambiente e della biodiversità, la riduzione di emissioni di CO₂, la gestione dei rifiuti e la riduzione sostanze tossiche per l’uomo e l’ambiente. S per Social: i criteri che riguardano le condizioni e il benessere di lavoratori e lavoratrici, come la salute e la sicurezza, a cui si affiancano le tematiche di welfare oltre al supporto alla formazione del personale, nonché il dialogo e lo sviluppo di attività con le comunità locali. Infine, G per Governance: rientrano in quest’area le scelte etiche aziendali che riguardano la lotta alla corruzione, la concorrenza sleale, l’assetto societario, l’impegno verso la comunità e molto altro.
A fare i saluti istituzionali anche Ciro Alessio Strazzeri, referente per la Sostenibilità di Confindustria Catania, che ha affermato: «Porto i saluti della nostra presidente Cristina Busi, direttamente impegnata da anni anche con la sua azienda sulla sostenibilità. Confindustria Catania è in prima linea nel promuovere e sostenere la Cultura della Sostenibilità nel tessuto imprenditoriale catanese, forte anche della presenza nel territorio, in particolare nella nostra Associazione, di tante eccellenze. Il lavoro che mi prefiggo di portare avanti per conto del Consiglio di Presidenza è quello di coinvolgere l’Università, gli Ordini Professionali, la stessa Manageritalia e le Istituzioni, a cominciare dalla Città Metropolitana di Catania, in un programma di iniziative pratiche e divulgative, in quanto per fare Sostenibilità serve non solo impegno, ma anche ricerca, servizi ed infrastrutture che consentano alle aziende di poter mettere in pratica i loro investimenti per la Sostenibilità. Oltre a questo, supporteremo le aziende associate che rientrano nel campo di applicazione della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), e soprattutto proveremo a mappare le performance delle nostre aziende riguardo i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, mettendo in risalto, ovviamente, quelle che già da anni contribuisco al raggiungimento di questi obiettivi».
Nel corso del suo intervento, Agata Matarazzo, docente all’Università di Catania, si è soffermata sulla sostenibilità sociale: «È la variabile meno indagata tra gli Esg, perché è l’ultima nata con certificazioni volontarie, fra cui le norme Iso 26000 e 37000, il Codice di Condottta, il Bilancio Sociale, la Sd 8000: tutti strumenti innovativi che servono a tutelare i lavoratori e le risorse umane interne alle aziende nei luoghi di lavoro. Oggi – ha detto chiudendo il suo intervento – voglio lanciare una proposta di “sostenibilità applicata” alle aziende della Sicilia: coinvolgere gli studenti di Economia e Impresa all’Università di Catania, i manager di domani, in tesi applicative di rendicontazione della sostenibilità all’interno delle aziende».
Ha chiuso l’incontro e rimandato alle prossime tappe per raggiungere gli obiettivi emersi Davide Frangiamore vicepresidente Manageritalia Sicilia e organizzatore di questo percorso verso la sostenibilità che oggi ha ricevuto plausi e supporti davvero notevoli. Frangiamore ha detto: «I manager insieme agli imprenditori devono tracciare la linea e guidare aziende e Paese verso una vera e realizzabile sostenibilità. Oggi, gli obiettivi si moltiplicano: oltre all’ineludibile profitto, senza il quale un’azienda non è sostenibile per assunto, bisogna innovare i modelli di business e di organizzazione del lavoro guardando al benessere delle persone che lavorano, dei clienti e di tutto l’intorno economico e sociale. Per farlo serve avvalersi di una vera e lungimirante gestione manageriale che metta la tecnologia al servizio di tutti gli stakeholder in termini ambientali, sociali e, quindi, di governance. Insieme alle istituzioni, determinanti per fare della sostenibilità una cultura assodata, dobbiamo coinvolgere tutta la comunità economica e la società diventare davvero credibili e sostenibili».
Tra gli altri intervenuti, all’NH Hotel Parco degli Aragonesi in V.le Kennedy a Catania, abbiamo nei saluti istituzionali Anna Quattrone, Tesoriere Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania; Giovanni Greco, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Catania; Giuseppe Spizzirri, segretario generale Istituto Nazionale Revisori Legali. Tra i relatori Filippo Salone, Prioritalia – AsviS; Prof. Giuseppe Caruso, docente presso Università di Catania; Prof. Vincenzo Piccione, già docente presso l’Università di Catania – Keith Bellin, Marketing manager IRRITEC – Silvia Pugi, Deputy Secretary General CEC. A seguire la tavola rotonda su Sostenibilità e Managerialità che ha messo a confronto le esperienze di: Giuseppe Castellana, Rappresentante Manageritalia Executive Professional Sicilia – Domenico Fortunato, Presidente Manageritalia Puglia, Calabria e Basilicata – Sandro Mambelli, AIDP – Maurizio Mazzapicchi, Federmanager Sicilia Orientale – Michele Trimboli vicepresidente di Manageritalia Sicilia.
La sostenibilità per essere attuata ha bisogno anche di managerialità, scarsa in Italia e ancor più in Sicilia. In regione, infatti, secondo gli ultimi dati Inps elaborati da Manageritalia, i dirigenti sono solo lo 0,2% dei lavoratori dipendenti a fronte di una media nazionale dello 0,9% e nell’ultimo anno sono aumentati dell’1% contro un aumento medio a livello nazionale del 3,8%. La scarsa managerialità del tessuto produttivo siciliano è dovuta soprattutto all’insufficiente utilizzo, da parte degli imprenditori locali, di manager esterni alla famiglia che detiene la proprietà dell’azienda. In Italia solo il 28% delle PMI ha manager esterni, contro il 60% nei più avanzati e competitivi paesi europei. Nello specifico nella provincia di Catania si è assistito ad una diminuzione addirittura del -6% con indici in negativo sia per gli uomini -2% che per le donne manager -19%. Attualmente in tutta la Sicilia sono attivi 1.726 manager, 1.243 uomini e 483 donne.
Il prossimo appuntamento del programma “La sfida della sostenibilità. Stakeholder a confronto” di Manageritalia Sicilia è in marzo 2025 ad Agrigento sul tema ESG e strategie di Sostenibilità aziendale. Da qui a là tanto il lavoro da fare per sviluppare insieme ai tanti partner azioni volte a diffondere informazione, cultura e casi concreti di sostenibilità.
03 Dicembre 2024 | 10:40
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