Attualità
Conti del Comune in ordine
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I lavori pubblici sono il pilastro del 2025 per l’amministrazione comunale di Santhià. Infatti per l’anno che verrà sono previsti 500 mila euro di manutenzioni ordinarie che riguardano vari aspetti della città e che sicuramente porteranno una ventata di novità in centro, ma non solo.
Restyling cittadino
“Questa volta tutta Santhià sarà interessata da interventi di restyling – spiega la sindaca Angela Ariotti – infatti andremo a svolgere cantieri per 200mila euro sulle piazze cittadine, 130mila euro sono destinati ai parchi e il rimanente vedrà un accurato lavoro sugli edifici comunali più vetusti”. Ovviamente ad aiutare il bilancio è stato anche l’arrivo (sperato ma inaspettato) di 700mila euro dalla vendita di due lotti del Pip. “Questa è stata probabilmente l’operazione più importante dell’anno- continua Ariotti – in quanto non solo abbiamo avuto un riscontro economico importante, ma anche perchè questa vendita svolgerà una funzione positiva per l’intera area”. Infatti non bisogna dimenticare che vi sono altri lotti in cerca di acquirenti.
Spese inaspettate
Ovviamente il bilancio ha al suo interno delle spese e alcune di queste sono state “inaspettate”: “In realtà soprattutto una- ha detto il vice sindaco Mattia Beccaro – vale a dire l’inattesa fattura di 97mila euro di Covevar (consorzio che gestisce i rifiuti) per un conguaglio su base Istat su alcuni costi inerenti al servizio”. Altre uscite riguardano i 22mila euro in più per il riscaldamento degli ambienti comunali, 12mila euro sono usciti per la manutenzione ordinaria degli edifici e 6mila sono stati investiti nelle spese legali per la battaglia contro l’inceneritore di Cavaglià proposto dalla ditta A2A. “Andiamo fieri invece dell’acquisto di due mezzi per la squadra operai- continua il vice sindaco – si tratta di un trattore per il taglio dell’erba e un camioncino“. Per coprire tutte queste uscite dal valore di 210 mila euro l’amministrazione Ariotti ha dovuto trovare delle nuove risorse. E queste sono arrivate dall’Imu. “Abbiamo lavorato per trovare questi introiti – continua Beccaro – e alla fine sono arrivati dall’Imu di 200mila euro riconosciuta dalla procedura fallimentare dell’ex Magliola e il rimanente dal recupero di tasse comunali non pagate da parte di qualche cittadino”.
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