3 Dicembre 2024
Sono un ipovedente per una patologia ingravescente. Mi è stata riconosciuta l’invalidità civile ma il verbale scade a luglio del 2024, cioè fra quattro mesi. In questi giorni ho ricevuto una comunicazione dell’INPS che mi ricorda che il verbale è sottoposto a revisione e mi inviata inviare documentazione sanitaria aggiornata entro 40 giorni. Questo significa che il mio verbale – e tutti i benefici – potrebbero decadere molto prima di luglio. È davvero così? Mi posso opporre?
Bisognerebbe interrogarsi sul senso e sulla liceità che vengano ancora previste revisioni per patologie ingravescenti, ma questa è un’altra storia.
Veniamo piuttosto al caso tutt’altro che isolato da quando INPS ha fissato una nuova procedura per le revisioni. Solo per inciso: la responsabilità di tutte le visite di revisione, dal 2014, è attribuita formalmente proprio all’INPS.
La nuova procedura è stata definita nel 2022 con il messaggio 926 appunto dell’Istituto e riguarda tutte le situazioni in cui nei verbali di invalidità o di handicap sia indicata una data di revisione.
Quattro mesi prima della data prevista per la visita di revisione, le procedure informatiche estraggono dagli archivi le posizioni interessate. Il cittadino riceve una comunicazione, generalmente con posta prioritaria, con l’invito ad allegare la propria documentazione sanitaria più recente tramite il servizio online “Allegazione documentazione Sanitaria Invalidità Civile”. Si tratta di un servizio a cui si può accedere, una volta accreditati con il sistema MyINPS, con SPID o CIE (Carta di identità elettronica), oppure appoggiandosi ad un patronato sindacale o ad un’associazione di categoria.
Se la documentazione sanitaria viene ritenuta idonea la revisione si conclude con la valutazione sugli atti. Diversamente INPS procede a fissare la visita di revisione “in presenza”. Il messaggio INPS precisa che questa documentazione deve essere inviata “entro 40 giorni dalla data di spedizione della lettera”. Non quindi dalla data di ricezione.
Detto questo fra la ricezione della documentazione, il controllo se questa sia sufficiente e congruente, la sua valutazione e l’emissione del nuovo verbale, si arriva ad una data molto prossima, se non spesso addirittura successiva, a quella della data di scadenza.
Se poi la commissione ritiene che sia necessaria una visita diretta, l’emissione del nuovo verbale avviene, nella stragrande maggioranza dei casi, sicuramente dopo la scadenza del verbale.
Dunque riteniamo di dovere rassicurare rispetto al timore che i benefici decadano molto prima della scadenza
a cura dell’Agenzia Iura (Carlo Giacobini)
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