Il bonus per asili nido viene confermato nel 2025, con novità lato Isee mentre per quanto riguarda gli importi restano gli stessi di quelli in vigore nel 2024, maggiorazioni comprese.
Questo significa che entro l’ultimo giorno di dicembre c’è tempo per fare domanda per chiedere il rimborso di quanto speso per la frequenza agli asili nido nel corso del 2024: per quanto riguarda il 2025, invece, servirà presentare una nuova domanda una volta che l’Inps darà il via libera.
Per qualche mese, quindi, le famiglie che hanno già iscritto i figli al nido nell’anno educativo 2024-2025 non riceveranno il rimborso, visto che le mensilità “prenotate” con la scorsa domanda si fermano appunto a dicembre.
Nell’attesa, ecco un riepilogo su cos’è e a cosa serve il bonus per asilo nido, quali sono gli importi per il 2025 e le novità introdotte in materia di Isee, nonché le informazioni sulle scadenze per la domanda presentata nel 2024 e quelle previste per il prossimo anno.
Cos’è e come funziona
Il bonus nido è la misura che favorisce l’inserimento dei minori di 3 anni all’interno degli asili nido pubblici e privati. Come? Semplicemente riconoscendo alle famiglie che beneficiano del bonus asilo nido, erogato dall’Inps, un rimborso di tutta o una parte delle spese sostenute per iscrizione e rette mensili.
E in alternativa al bonus per l’asilo nido è possibile ricevere un rimborso per le forme di assistenza domiciliare in favore dei bambini con meno di 3 anni affetti da gravi patologie croniche.
L’importo del rimborso varia a seconda dell’indicatore della situazione economica del nucleo familiare, il cosiddetto Isee.
Gli importi
Il bonus asilo nido – o per chi ha usufruito di forme di assistenza domiciliare – prevede un rimborso delle somme spese. L’importo massimo del rimborso, come stabilito dalla legge di Bilancio 2020, varia a seconda del valore indicato dall’Isee minorenni, come spiegato dall’Inps nella circolare 27 del 14 febbraio 2020.
Il messaggio Inps pubblicato il 24 febbraio 2021 ha successivamente confermato gli importi del bonus nido tanto per l’anno corrente quanto per quelli a venire (2025 compreso). I valori di cui tener conto, quindi, sono i seguenti:
- 3.000 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore fino a 25.000 euro. L’importo massimo mensile erogabile è di 272,72 euro per 11 mensilità;
- 2.500 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore compreso da 25.001 e 40.000 euro. In questo caso l’importo massimo erogabile mensilmente è di 227,27 euro;
- 1.500 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore superiore a 40.000 euro Il massimo erogabile mensilmente è pari a 136,37 euro.
Ricordiamo che si tratta di un rimborso, ergo – come precisato dall’Inps sul suo sito Internet – “il contributo mensile erogato dall’Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta”.
Va poi ricordato che il “premio” asilo nido non è cumulabile con le detrazioni fiscali frequenza asili nido previste dall’articolo 2, comma 6, della legge del 22 dicembre 2008, ma solo per la parte rimborsata.
La maggiorazione per i figli successivi al primo
Come anticipato, la legge di Bilancio rivede i suddetti importi, ma solo per i figli successivi al primo purché nati a decorrere dal 2024. E non solo, perché oltre a questo – importante – requisito, ce n’è un altro: nel nucleo familiare deve essere già presente almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni.
Ebbene, per chi soddisfa entrambe le suddette condizioni il nuovo importo del bonus nido è:
- Isee minorenni fino a 40.000 euro: 3.600 euro l’anno, 327,27 euro per 11 mensilità;
- Isee minorenni sopra i 40.001 euro (o domande presentate senza Isee): 1.500 euro l’anno, 136,37 euro per 11 mensilità.
Per tutti gli altri continuano invece a essere applicate le stesse soglie.
Requisiti
Il bonus spetta per i soli figli di età inferiore ai 3 anni. Può fare domanda per il bonus nido il genitore:
- straniero apolide, rifugiato politico o titolare di protezione internazionale equiparato a cittadino italiano;
- titolare di Carta blu, “lavoratore altamente qualificato”;
- lavoratore di Marocco, Algeria e Tunisia per i quale gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e questi Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
- lavoratore autonomo titolare di permesso per il quale l’inclusione tra i potenziali beneficiari è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente.
L’importante è che la domanda venga effettuata dal genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta.
Il bonus asilo nido spetta a tutti i neogenitori che ne soddisfano i requisiti, indipendentemente dall’Isee. Aver richiesto l’Isee sarà quindi importante, ma non indispensabile. Chi non lo ha, infatti, non sarà escluso totalmente dal beneficio, ma riceverà l’importo minimo riconosciuto, pari a 1.500 euro.
Novità Isee
Una delle novità per il bonus Nido 2025 è quella per cui dal prossimo anno nell’Isee non verranno considerate le entrate dell’Assegno unico (in particolare le somme percepite nel corso del 2023). Questa modifica, che si applica solamente ai fini della percezione del bonus Nido, dovrebbe rendere più semplice la possibilità di accedere a un rimborso più alto.
Quando fare domanda
La richiesta può essere effettuata per tutti i figli di età inferiore a 3 anni al momento della domanda con frequenza in asili nido pubblici o privati autorizzati.
Ricordiamo che l’invio della nuova domanda di bonus nido va effettuato anche per quei figli che già nel 2024 frequentavano un asilo nido. La richiesta, a differenza di quanto invece accade per l’Assegno unico universale, va rinnovata ogni anno.
Tuttavia bisognerà attendere il via libera da parte dell’Inps: per il rimborso nel 2024 è arrivato a marzo, ma in quel caso è stato anche rinnovata la piattaforma. La speranza quindi è che per il 2025 l’iter verrà sbloccato con qualche settimana di anticipo.
Tempistiche del rimborso
Il rimborso avviene pochi giorni, o settimane, dopo l’allegazione della documentazione riferita ai pagamenti. A tal proposito, è bene ricordare che c’è tempo fino al 31 luglio 2025 per inserire i documenti di spesa riferiti all’anno 2024.
Quando si perde
Come anticipato, il richiedente dopo aver inviato la domanda per il bonus dovrà, in un secondo momento allegare la documentazione riferita a ogni mensilità. A tal proposito, contestualmente il richiedente è chiamato a confermare l’invarianza dei requisiti rispetto a quanto dichiarato nella domanda.
A tal proposito, il bonus asilo nido decade in caso di perdita di uno dei requisiti previsti dal giudice. Ad esempio, dal momento che il bonus spetta anche con l’affidamento, decade in caso di provvedimento negativo del giudice che determina il venir meno dell’affidamento preadottivo.
Nel dettaglio, l’Inps interrompe l’erogazione dell’assegno a partire dal mese successivo all’effettiva conoscenza di uno dei seguenti eventi:
- perdita della cittadinanza;
- decesso del genitore richiedente;
- decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
- affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda (affidamento del minore a terzi).
Attenzione: è comunque possibile il subentro nel beneficio da parte di un soggetto diverso, qualora ovviamente quest’ultimo ne soddisfi i requisiti. Ad esempio, in caso di malaugurato decesso della madre richiedente del bonus, può beneficiare del bonus il padre. L’importante è procedere entro 90 giorni.
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