Il calo dei tassi d’interesse favorisce la ripresa della domanda di mutui. Risparmi consistenti sono possibili scegliendo l’opzione di finanziamento green. Il fisso resta di gran lunga il tasso preferito dagli italiani, ma l’allentamento monetario promette di rilanciare il variabile. Sono alcuni dei temi affrontati nel corso della conversazione con Domenico Colonna, head of lending, protection and distribution channels di Ing Italia.
Iniziamo dalla stretta attualità. Gli analisti concordano sul fatto che il 12 dicembre la Bce taglierà nuovamente i tassi ufficiali. Che impatto attendersi sul mercato dei mutui?
“Grazie ai tagli già effettuati, il mercato dei mutui in Italia sta vivendo una fase di espansione. Crif segnala che a settembre la domanda complessiva è aumentata del 7% rispetto a dodici mesi prima. Se guardiamo i nostri dati, che arrivano fino a novembre, il secondo semestre cresce del 18% anno su anno e la tendenza è accompagnata da un aumento di ben il 36% delle richieste di ‘Mutuo in vista’, strumento che consente di conoscere in anticipo l’importo che Ing può concedere e che offre sei mesi di tempo al cliente per cercare la casa più in linea con le sue esigenze: segnali importanti, che confermano la ritrovata fiducia in questo segmento di mercato”.
Detto dello scenario, come orientarsi nella scelta della soluzione più adatta alle proprie esigenze?
“La risposta sta nel bilanciamento tra la propensione al rischio e l’importo della rata che si è in grado di sostenere. Optare per il fisso significa garantirsi la certezza della rata nel tempo, senza poter beneficiare di una rata più leggera in caso di futuri ribassi. L’opzione del tasso misto, invece, viene considerata da chi cerca la sicurezza di una iniziale rata costante a tasso fisso, ma vuole lasciarsi aperta la possibilità di poter ridiscutere il tasso in futuro. Per chi infine è disposto ad accettare un maggior grado di incertezza, il tasso variabile potrebbe offrire in futuro opportunità di riduzione della rata: non dimentichiamoci che per molti anni, nell’epoca dei tassi a zero, chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile ha pagato interessi decisamente contenuti”.
È ipotizzabile un ritorno di appeal per il variabile nel corso del 2025?
“Ci attendiamo che questo avvenga a partire dal secondo trimestre. Rispetto agli ultimi due anni, in cui è stata predominante la scelta del fisso, è possibile che torni a esserci una domanda più equamente distribuita tra le diverse opzioni di tasso. I clienti, quindi, si orienteranno seguendo la propria propensione al rischio”.
Come va, invece, la domanda di mutui green, cioè i finanziamenti legati all’acquisto di abitazioni in classe A o B o alla ristrutturazione edilizia finalizzata al miglioramento della classe energetica?
“Mi lasci dire innanzitutto che la transizione energetica riguarda tutti noi. Come società siamo consapevoli che il cambiamento non si ottiene dall’oggi al domani. Ci stiamo muovendo progressivamente verso un’economia a basse emissioni di carbonio e Ing vuole fare la sua parte. Per questo, sul fronte mutui, da oltre due anni abbiamo introdotto uno sconto sul tasso per chi acquista un immobile in classe A o B. Quest’anno abbiamo esteso questa possibilità anche alla surroga e, per incentivare ulteriormente i clienti a scegliere una casa ad alta efficienza energetica, abbiamo anche azzerato le spese di perizia. Grazie a queste novità, a novembre questi mutui hanno raggiunto il 14% del totale in termini di erogazione. Oltre a sostenere i clienti con prodotti dedicati, è importante anche informarli sulle opportunità di risparmio derivanti da questa tipologia di mutui: per questo, a breve diffonderemo attraverso i nostri canali digitali alcune pillole informative che spiegheranno i benefici e al tempo stesso i rischi del non adeguarsi alle recenti normative, come ad esempio la direttiva comunitaria Ebdp (Energy Performance of Buildings Directive, ndr), introdotta con l’obiettivo di promuovere ulteriormente la riduzione dei consumi energetici e le emissioni di gas serra degli edifici”.
Al di là della responsabilità sociale, quali sono i risparmi possibili grazie ai mutui ‘verdi’?
“Facciamo un esempio concreto: con un mutuo per un immobile con classe energetica A o B di importo pari a 130 mila euro, con tasso fisso e durata di 30 anni, grazie allo sconto dello 0,2% attualmente in essere, il cliente risparmierebbe oltre 4 mile euro di interessi, a cui si aggiunge il risparmio dall’azzeramento delle spese di perizia. Preciso che si tratta di una promozione in vigore fino alla fine di quest’anno”.
Più in generale, quali strategie segue Ing per crescere nel segmento dei mutui?
“Secondo le rilevazioni di Assofin, siamo già posizionati in questo mercato, con una quota di circa l’8%. Negli anni abbiamo puntato molto sui mutui non solo attraverso le agevolazioni legate alla sostenibilità energetica, ma anche grazie all’opzione Hltv (High loan to value, ndr), che permette per l’acquisto della prima casa di richiedere fino al 95% del valore dell’immobile. Abbiamo puntato, inoltre, un processo semplice, interamente digitale per la parte di richiesta, e soprattutto rapido, grazie al quale il cliente può ricevere un riscontro sull’approvazione reddituale in meno di una settimana”.
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