Novara – Un viaggio attraverso gli occhi dell’autore Luca Tresoldi che, affetto da Sensibilità Chimica Multipla (MCS), per diversi anni ha dovuto vivere chiuso in una stanza lontano da qualsiasi sostanza e che, una volta andato a vivere isolato in un bosco, ha finalmente ritrovato la possibilità di uscire all’aperto e trovare nuova forza. Da qui il titolo della mostra fotografica “Una rinascita nel bosco” che ritrae i boschi della Valgrana in provincia di Cuneo
Luca soffre di MCS – Sensibilità Chimica Multipla, una malattia ambientale diffusa ma ancor poco conosciuta che causa mutazioni genetiche e impedisce al corpo di disintossicarsi. Questa patologia è caratterizzata da una reazione estrema a sostanze chimiche comuni, come profumi, detergenti, vernici, plastiche, materiale per l’edilizia, farmaci, conservanti, additivi e inquinanti ambientali, anche a bassi livelli normalmente tollerati dal resto delle persone.
Chi è affetto da MCS sviluppa sintomi debilitanti e spesso degenerativi e negli stadi più avanzati vi è un danneggiamento degli organi. L’MCS colpisce non solo a livello fisico ma causa uno stravolgimento totale nella vita sia di chi ne soffre che di chi gli è accanto; infatti diventa sempre più difficile stare vicino alle persone (a causa dei prodotti di igiene e bellezza profumati, detersivi e ammorbidenti nei tessuti), frequentare luoghi pubblici e non, utilizzare trasporti, recarsi in centri medici e ospedali (per i disinfettanti e igienizzanti).
E’ una condizione di privazione, annullamento della vita sociale, evitamento o isolamento forzato (per non esporsi alle sostanze ed avere i sintomi o per non aggravare la malattia) che è emotivamente e psicologicamente difficile da affrontare ed accettare. La persona con MCS negli stadi più importanti, anche indossando la mascherina filtrante, non riesce più a frequentare parenti, amici, bar, ristoranti, cinema, autobus, treni, studi medici, luoghi di vacanza, negozi, supermercato, e molto altro. Spesso perde il lavoro e non vi è tutela; la strada per il riconoscimento che è difficile da ottenere è lunga, difficile ed economicamente molto dispendiosa.
Attraverso gli scatti Luca racconta il suo ritorno alla vita attraverso la fotografia. Come spiega lui stesso: “Dopo quattro anni ho potuto finalmente rivedere la luce del sole e sentire l’aria sulla mia pelle e fare una passeggiata nel bosco dove non ci sono persone. Le fotografie in mostra, che ritraggono la natura e in particolare i boschi della Valgrana, rappresentano la riconquista della libertà, i vari stati d’animo e illustrano alcuni sintomi della mia malattia. Questa mostra è la mia testimonianza, un invito a prendere coscienza di questa e altre malattie ambientali.”
L’esposizione fotografica, oltre a rappresentare la storia e la vita di Luca, ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’esistenza della Sensibilità Chimica Multipla e far luce sulle sfide che affrontano coloro che convivono con questa condizione.
Ma non solo, insieme ad Anna Perizzolo (organizzatrice della mostra e malata di MCS) con questo evento si vuole essere di stimolo agli altri malati di MCS e incentivo a non chiudersi o scoraggiarsi ma, per quanto possibile, coltivare le proprie passioni e riscoprirsi nonostante le difficoltà della malattia.
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