La proposta leghista richiama l’emendamento presentato (e poi ritirato dopo il secco «no» del Mef) in legge di Bilancio per una rottamazione su 10 anni e non più 5, con rate tutte uguali
«Noi porteremo avanti la rateizzazione. Aspettiamo l’esito del concordato e poi, dopo l’inizio dell’anno prossimo, rilanciamo la Rottamazione-quinquies delle cartelle». Nonostante finora la Rottamazione-quater non abbia avuto tutto il successo che il governo si attendeva (al punto che la maggioranza si era vista costretta a una proroga della quinta rata), e dopo il «no» secco del Mef, Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera, ha annunciato che nel 2025 il Carroccio proporrà una nuova rottamazione. Molinari ne ha parlato nel corso della conferenza stampa sulla proposta di legge relativa alla rateizzazione a lungo termine e depositata il 27 novembre proprio dai deputati leghisti. Si tratta di una sorta di risposta a quel «adesso non se ne parla» affermato dal viceministro dell’Economia Leo durante un intervento alla Camera del 2 dicembre scorso, in risposta proprio a chi chiedeva novità su una possibile nuova rottamazione.
Il «no» del Mef a una nuova pace fiscale per il 2025
La posizione del Mef riflette una strategia di rigore fiscale che pone l’accento sulla necessità di rispettare i vincoli di bilancio. E di non compromettere ulteriormente i conti pubblici con una nuova sanatoria. La chiusura netta di Giorgetti ha fatto sì che nella Manovra 2025 non si è trovato posto per una pace fiscale. Ma, come visto, la Lega non si arrende
L’emendamento alla Manovra, poi ritirato
L’impostazione della nuova proposta leghista richiama quella già avanzata in un emendamento del Carroccio presentato (e poi ritirato) in legge di Bilancio, di una rottamazione «su 10 anni e non più 5, con rate tutte uguali, 12 rate per 120 rate totali, in cui pagare solo la parte capitale dovuta al fisco senza interessi e sanzioni», come ha spiegato Molinari.
Si allargano le maglie
Inoltre, si allargano le maglie per venire in contro ai riottosi ai pagamenti. «La decadenza dal beneficio della rottamazione scatta solo dopo 8 rate non pagate», ha detto infatti Molinari, «mentre prima partiva dopo una sola rata e molte aziende», secondo il leghista, «avevano difficoltà a sanare la propria posizione con l’Erario».
Come funziona l’attuale Rottamazione-quater
Intanto, sta per scadere la sesta rata della Rottamazione-quater, relativa ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 per consentire di versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Chi non aveva adempiuto ai doveri fiscali, aderendo alla Rottamazione non deve da corrispondere le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative, invece, non sono da versare le somme dovute a titolo di interessi e di aggio. Per mantenere i benefici della Definizione agevolata, la Rottamazione-quater, appunto, era necessario effettuare il versamento della sesta rata, entro il 30 novembre 2024, ma in considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, e dei differimenti previsti nel caso di termini coincidenti con giorni festivi, sono considerati tempestivi i pagamenti effettuati entro lunedì 9 dicembre 2024.
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