Dobbiamo dire addio all’Assegno di Inclusione, non c’è alternativa: decisione definitiva
Nato come misura nazionale di contrasto all’esclusione sociale, alla fragilità e alla povertà, l’Assegno di Inclusione è stato introdotto il 1° gennaio 2024 in sostituzione al Reddito di Cittadinanza e di fatto ne ha pienamente ereditato la platea, includendo al suo interno anche le persone con disabilità.
Erogato mensilmente a partire dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda, viene caricato sulla carta di pagamento elettronica (carta ADI o carta di inclusione) e il suo importo dipende da vari fattori, tra cui l’ISEE del nucleo di riferimento ed altri parametri.
Nel 2025, però, molte famiglie che nel corso del 2024 hanno potuto beneficiare di questo importante sostegno al reddito dovranno dire addio all’Assegno di Inclusione. La data è stata decisa e non c’è modo di cambiarla: verificate di non rientrare tra chi dovrà salutarla per sempre!
Addio all’Assegno di Inclusione, è ufficiale: che dramma
Con l’arrivo di un nuovo anno, per quanto si resti sempre uguali e si pensi che niente cambierà, di fatto a livello economico la conferma o la dismissione di alcune specifiche politiche può cambiare anche di molto la vita dei cittadini, soprattutto di quelli in condizioni precarie. La Legge di Bilancio 2025, infatti, introdurrà alcune novità e, sebbene oggi la versione che ne circola sia solo una bozza, quando diventerà definitiva darà la cornice all’interno della quale i cittadini dovranno muoversi nel 2025.
In merito all’Assegno di Inclusione, è pur vero che anche nel 2025 questa forma di supporto economico verrà riconfermato: nel passaggio da un anno all’altro, però, qualcosa cambierà e alcuni nuclei che oggi ricevono questo importante sostegno potrebbero trovarsi obbligati a dirgli addio per sempre.
Non rispettano più i requisiti
Per ricevere l’Assegno di Inclusione è necessario rispettare determinati requisiti. Innanzitutto, nel nucleo famigliare dev’esserci almeno un soggetto considerato vulnerabile, cioè che abbia più di 60 anni, meno di 18 anni, con carichi di cura o con un’invalidità minima del 67%. Se viene meno questo requisito, per esempio se l’unico componente minorenne della famiglia compie 18 anni, l’AdI non verrà più erogato.
Cruciale è poi l’attestazione ISEE, che dev’essere presentata annualmente: se nel corso del 2025 cambiasse qualcosa a livello economico per le famiglie che oggi percepiscono l’Assegno di Inclusione, potrebbe succedere che venga a mancare il rispetto del requisito.
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