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Le prospettive per le auto elettriche vanno avanti: ipotesi congelamento per le multe sulle emissioni.
Il tavolo europeo guidato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ribadisce l’impegno per la transizione ecologica nel settore automobilistico. Tra le misure discusse, spiccano il congelamento delle multe sulle emissioni e la standardizzazione delle batterie. La direzione è chiara: entro il 2035, la produzione di veicoli a combustione interna dovrà fermarsi, nonostante alcune richieste di proroga avanzate da Paesi come l’Italia.
Nessuna proroga per lo stop ai veicoli termici
La decisione di non rivedere la scadenza del 2035 era già nell’aria. Ribera, vicepresidente della Commissione con delega alla Transizione pulita, aveva dichiarato che il rinvio “non è un’opzione sul tavolo“. L’obiettivo principale resta accompagnare l’industria automobilistica in una trasformazione stabile e compatibile con gli impegni ambientali europei.
Questa scelta segna una battuta d’arresto per l’Italia e per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che aveva proposto di estendere il termine. La Commissione, tuttavia, intende mantenere il calendario già definito, considerando cruciale la certezza delle tempistiche per l’industria automobilistica.
Congelamento delle multe: un aiuto per la transizione
Tra le proposte in discussione spicca l’ipotesi di congelare le multe per le case automobilistiche che non rispettano i limiti di emissione. Attualmente, il regolamento UE prevede una riduzione del 19% delle emissioni per chilometro già dal 2024 e del 55% entro il 2030. Le sanzioni per chi non si adegua potrebbero raggiungere i 15-17 miliardi di euro, secondo le stime dell’Associazione dei costruttori europei (Acea).
Congelare queste multe consentirebbe alle aziende di investire maggiormente nella transizione verso l’elettrico, senza essere appesantite da sanzioni onerose durante una fase così delicata. Tuttavia, questa misura è ancora in fase di valutazione e non rappresenta una decisione definitiva.
Standardizzazione delle batterie: una svolta strategica
Un altro tema cruciale riguarda la standardizzazione delle batterie. Secondo Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo dell’UE per la Strategia industriale, la Commissione intende promuovere la produzione di batterie standardizzate, riducendo i costi per i consumatori e accelerando lo sviluppo di infrastrutture di ricarica.
Oltre alla standardizzazione, l’UE guarda con interesse ai programmi di leasing sociale per auto elettriche. Un esempio è il progetto francese che punta a rendere i veicoli elettrici più accessibili attraverso sovvenzioni mirate.
Le flotte aziendali come volano per il mercato dell’usato
Un altro nodo strategico è rappresentato dalle flotte aziendali di grandi operatori del trasporto e della logistica, come Uber e DHL. Secondo Séjourné, queste flotte potrebbero alimentare il mercato dell’usato per le auto elettriche, che oggi è praticamente inesistente.
“Il prezzo delle auto elettriche nuove è ancora troppo alto per molti consumatori”, ha osservato Séjourné. “Utilizzare le flotte professionali come punto di partenza potrebbe creare un mercato dell’usato accessibile, facilitando la diffusione di veicoli elettrici anche tra i privati“.
La direzione dell’UE è chiara
Con il tavolo von der Leyen, l’UE conferma il suo impegno per una transizione ambiziosa ma necessaria verso la mobilità elettrica. Lo stop ai motori endotermici entro il 2035 resta una priorità, mentre le ipotesi di congelamento delle multe e di standardizzazione delle batterie dimostrano la volontà di accompagnare l’industria automobilistica senza penalizzarla.
Le prossime decisioni saranno cruciali per determinare l’equilibrio tra ambizioni ecologiche e sostenibilità economica, in un settore strategico per il futuro dell’Europa.
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