“Con il Foggia in C ho fatto anche un poker all’Ischia, con De Zerbi allenatore. Il numero uno, mi ha scritto dopo la tripletta e io l’ho chiamato dopo la sua vittoria contro il Monaco. Proposte? Non rispondo”. Parla così dalle colonne de La Gazzetta dello Sport il centravanti del Catanzaro Pietro Iemmello dopo le tre reti messe a segno a Marassi contro la Sampdoria che però non sono servite per conquistare tre punti: “I gol segnati a San Siro sapevo sarebbero rimasti a vita, ma farne tre a Marassi davanti a 2000 catanzaresi non ha valore”.
Spazio poi al momento che sta vivendo: “Mi sento bene e vedo le cose in modo diverso rispetto a quando ero giovane. Vivo il calcio con passione e quando mi diverto faccio sempre bene. E poi ho un ottimo rapporto con il presidente Noto, prima la parola e poi i contratti. Mi godo il presente e fino a quando mi diverto cerco di continuare più a lungo possibile. – prosegue il centravanti – Profeta in patria? Non è facile, sei caricato di responsabilità, se fai una cosa bene, sei chiamato a fare sempre di più, ma la vivo con spensieratezza. Palanca? Non ho mai guardato i numeri, sono tornato a casa per rivedere quello che ho vissuto da ragazzino ed è quello che sta succedendo, i bambini hanno ricominciato a tifare Catanzaro”.
Iemmello poi si sofferma sugli obiettivi futuri: “Lo scorso anno ai playoff credevo di arrivare in Serie A, anche se da nepromossa non eravamo ancora pronti. Non è facile, ma la società si sta strutturando bene e può competere con le grandi multinazionali, le basi ci sono. – prosegue ancora Iemmello – Il Sassuolo farà corsa solitaria, per il resto bisogna aspettare marzo, tutti pareggiano tanto, chi riesce a fare un filotto si stacca. Ma a parole è facile. Pisa e Spezia sono partite molto forte, con due allenatori di categoria come Inzaghi e D’Angelo, ma sono inferiori”.
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