Nel secondo semestre del 2024, il mercato residenziale veneziano ha mostrato un lieve calo, segnando un rallentamento nel trend di crescita che aveva caratterizzato gli anni precedenti. È quanto emerge dal 3° Osservatorio sul Mercato immobiliare di Nomisma, presentato questa mattina a Milano. Un effetto della dinamica dei prezzi e della contrazione della domanda interessata all’acquisto, a causa delle difficoltà delle famiglie nell’accesso al credito. Ma non si ferma, al contrario, la crescita dei costi per gli affitti.
Venezia città
Nel primo semestre del 2024 nella città storica il mercato delle compravendite residenziali ha registrato una flessione del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo calo, secondo Nomisma, può essere ricondotto principalmente a due fattori: da un lato, le persistenti difficoltà delle famiglie nell’accesso al credito; dall’altro, un atteggiamento attendista da parte degli investitori di fronte ai costi elevati. I prezzi medi delle abitazioni, sia nuove sia usate, hanno registrato una lieve flessione rispetto al semestre precedente, pari rispettivamente allo 0,8% e allo 0,2%. La diminuzione è risultata più marcata nelle zone semicentrali e periferiche. Anche i tempi medi di vendita si sono ridotti (5 mesi), a conferma di un mercato in graduale assestamento.
Male anche le compravendite degli uffici, con una significativa contrazione delle transazioni, che nel primo semestre del 2024 hanno registrato un calo del 20,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda i negozi invece i segnali sono incoraggianti, con le compravendite cresciute del 22,4% nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Mestre e terraferma
Nella seconda metà dell’anno la domanda di acquisto ha manifestato segnali di ripresa per le abitazioni di pregio situate nelle aree centrali della città di Mestre, ma nelle zone semicentrali e periferiche è rimasta pressoché invariata rispetto al primo semestre, così come l’offerta. I prezzi medi delle abitazioni, sia nuove che usate, spiega Nomisma, hanno mostrato un rallentamento nella crescita rispetto al semestre precedente, con variazioni pari allo 0,2% per le abitazioni nuove e all’1% per quelle usate, su base semestrale.
Anche il mercato immobiliare dei negozi di piccole dimensioni ha registrato, nel secondo semestre, una flessione dei valori di mercato pari all’1% su base semestrale. I tempi di assorbimento, sia per le vendite (11,5 mesi) sia per le locazioni (8,5 mesi) hanno continuato ad allungarsi. Il mercato immobiliare degli uffici invece a Mestre continua a mostrare un andamento poco dinamico con una domanda di acquisto e di locazione piuttosto debole. I prezzi medi hanno registrato una contrazione dell’1,1% su base semestrale, invertendo il trend positivo osservato nei primi sei mesi del 2024 e allineandosi con l’andamento di Venezia città. Anche i canoni di locazione hanno subito una riduzione, pari allo 0,7% su base semestrale, con un calo più marcato nella periferia (-1,6%).
Gli affitti crescono ancora a Venezia e Mestre
Nessuna frenata invece per quanto riguarda il mercato delle locazioni residenziali. Per quanto riguarda Venezia, nella seconda metà dell’anno gli operatori hanno segnalato una domanda ancora elevata, seppur meno intensa rispetto al primo semestre, a fronte di un’offerta stabile. I canoni medi di locazione hanno registrato un lieve aumento dello 0,5% su base semestrale, trainato principalmente dalla dinamica rialzista nel centro.
Va peggio a Mestre – che parte da costi medi più bassi di quelli del centro di Venezia -: nella seconda metà dell’anno è stata segnalata un’ulteriore crescita della domanda. I canoni medi di locazione hanno registrato un incremento del 2,3% su base semestrale, spinti in particolare dagli aumenti rilevati dalle abitazioni in locazione nelle aree semicentrali e periferiche. I tempi di locazione medi continuano a essere molto brevi, intorno al mese e mezzo.
Nomisma spiega che queste tendenze potrebbero confermarsi nel 2025, con una sostanziale stabilità per il mercato delle compravendite, mentre per il segmento delle locazioni si prospetta un probabile aumento sia del numero di contratti che dei valori. Una questione non da poco per tutte le persone che, per motivi personali o per difficoltà di accesso al credito, non possono acquistare una casa.
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