TRENTO. Non si può dire certo fortunato Andrea Merler quando si parla di auto. Almeno a leggere le carte dell’indagine della Dda. Nella cinquantina di pagine dell’ordinanza la macchina del 41enne avvocato, nonché vicepresidente di Patrimonio del Trentino, nonché consigliere comunale di centrodestra a Trento, è citata tre volte: per l’acquisto di 2 pneumatici del valore di 294 euro, per le riparazioni in carrozzeria da 4.250 euro e per un soccorso Aci da 295 euro per un guasto mentre Merler si trovava nella zona di Madonna di Campiglio. Spese che, però, non avrebbe pagato Merler di tasca sua.
Per gomme e carrozzeria il conto era stato saldato dall’imprenditore altoatesino Kurt Anrather, titolare della Curtes Sportevents marketing. Il quale, per garantirsi la buona parola del vicepresidente di Patrimonio così da ottenere l’incarico per un progetto di marketing e re-branding della società pubblica, si sarebbe accollato le fatture. Per quanto riguarda il soccorso stradale, invece, Merler avrebbe sfruttato il servizio di recupero Aci pur non essendone socio, grazie all’intercessione del presidente della sezione trentina dell’Automobil club Fiorenzo Dalmeri.
La difesa
«Stiamo iniziando ad approfondire le contestazioni – spiegava ieri pomeriggio il suo avvocato Andrea de Bertolini – ma posso ribadire che la porzione che lo riguarda non ha nulla a che vedere con il nucleo centrale dell’operazione, cioè l’associazione a delinquere di stampo mafioso».
I rapporti con gli imprenditori
Dall’indagine emerge che nelle interlocuzioni tra Signoretti e Hager con il Comune di Riva del Garda in diverse occasioni è stato coinvolto anche Merler in qualità di vicepresidente della Patrimonio del Trentino. La società della Provincia è infatti proprietaria di parte del polo congressuale rivano rispetto al quale da anni si sta parlando della necessità di ampliamento. La tesi di chi indaga è che per il suo interessamento alla questione, l’avvocato trentino abbia avuto un sostegno finanziario in campagna elettorale, oltreché una serie di incarichi per il suo studio. Dalle intercettazioni emerge che Merler si sia offerto per fare da tramite con la politica e le istituzioni anche su operazioni immobiliari riguardanti la città di Trento. Contestazioni che, per altro, andranno dimostrate nelle opportune sedi.
L’aiuto all’imprenditore
In effetti, dalle indagine emergerebbe una tendenza quasi sistematica da parte di Merler a “interpretare” le norme per perseguire interessi e vantaggi economici personali. In particolare, imputando ad altri spese personali, avrebbe avuto comportamenti non sempre consoni al suo ruolo istituzionale.
Come detto, Merler è finito nell’indagine per aver ottenuto, in cambio delle sue azioni da vicepresidente di Patrimonio del Trentino e da consigliere comunale del capoluogo, una serie di regalie dall’imprenditore altoatesino Anrather. Più precisamente: svariati soggiorni in località di villeggiature in Italia e all’estero (una anche a Dubai per un torneo di golf), pranzi, un materasso, riparazioni dell’auto, la sistemazione del giardino di casa sarebbero stati fatturati alla società di Anrather.
Anche il quadro da 850 euro regalato da Merler all’amministratore delegato dell’A22 Diego Cattoni per il famoso matrimonio sarebbe stato pagato dall’imprenditore altoatesino. Il quale avrebbe sostenuto queste spese a fronte dell’aiuto avuto da Merler ad ottenere sponsorizzazioni da soggetti pubblici e privati (tra cui Apt, A22, Cassa Centrale) per due eventi, l'”In city golf” a Trento di settembre 2021 e l’Epic Ski Tour sul Monte Bondone a gennaio 2022.
La vendita del terreno ad Arcese
Da chiarire c’è poi la parte che riguarda l’interessamento avuto da Merler nell’acquisto da parte di Arcese Immobiliare srl di un terreno a Trento Nord di proprietà di Patrimonio del Trentino. Ad operazione conclusa Merler ha fatto staccare una fattura da 10mila euro e spiccioli dallo studio legale Gmt di cui è socio.
Le spese dello studio
A proposito, dalle carte dell’indagine appare una lunga serie di contestazioni legate alla contabilità dello studio. Merler – come precisa il suo avvocato – ritiene di poter chiarire tutto, il fatto cioè che le fatture per apparecchi elettronici, bevande alcoliche, pranzi, cene e pernottamenti finite sotto la lente degli inquirenti riguardano tutte attività di studio e che non si trattava affatto di spese personali. È bene chiarire che in questo caso si tratterebbe – ove l’illecito venisse comunque provato – di questioni di natura fiscale. Aspetto questo che anche il collega di studio, l’avvocato Nicola Giuliano, ha provato a far notare in diverse occasioni a Merler, chiedendo spiegazioni per fatture legate ad acquisti di lavastoviglie, frigorifero, condizionatore. «Non vale la pena mettersi nelle rogne per qualche decina di migliaia di euro di Iva» il ragionamento a voce alta di Giuliano.
Secondo gli inquirenti ci sarebbero circa 70mila euro (Iva compresa) di spese contabilizzate dallo studio nel solo 2021 rispetto alle quali l’attinenza all’attività professionale è tutta da dimostrare. E altrettante per il 2022. Gli investigatori sono convinti di avere riscontri sufficienti a dimostrare la loro tesi per almeno 8mila euro di spese del 2021 e 6.900 del 2022. Merler tramite il suo avvocato si è dice sicuro di poter dimostrare la correttezza del suo operato.
Da chiarire anche l’acquisto di una madia che, secondo gli inquirenti, sarebbe finita a casa Merler, pur essendo stato fatturato alla farmacia San Bartolomeo di cui è socia la moglie.
La questione della casa
Un altro capitolo di indagini riguarda una vicenda nota, l’acquisto di un immobile a Gardolo per cui Merler avrebbe ottenuto i contributi provinciali prima casa. Dopo le polemiche suscitate da un’interrogazione in consiglio provinciale da parte del consigliere del Pd Alessio Manica (curiosamente collega di gruppo del difensore di Merler, de Bertolini), l’avvocato ha chiesto aiuto ad un funzionario comunale chiedendogli di comunicargli i controlli dei vigili urbani in modo da farsi trovare in casa e dimostrare l’utilizzo della stessa.
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