Di incentivi auto al consumatore, ossia sconti statali sull’auto nuova, il governo Meloni non intende più parlare; invece fra le ipotesi allo studio c’è un bonus per l’industria automotive. Soldi direttamente ai Gruppi, anziché ai clienti, che poi comunque in modo indiretto divenivano quattrini per le Case. Con la Manovra 2025 aiuti all’auto. Sentite il ministro delle Imprese Adolfo Urso: “Cercheremo di avvicinarci il più possibile a quanto tagliato per il 2025”. Intanto, il presidente Stellantis John Elkann pronto al confronto in Parlamento ma dopo la conclusione del Tavolo del 17 dicembre 2024.
Nella legge Bilancio 2025
Il governo valuta quindi un intervento a sostegno delle aziende dell’automotive nella legge Bilancio 2025. Soldi per tutte le aziende della lunga filiera della componentistica auto: motori, marmitte, bulloni, vetri, cinture. Per 2.200 aziende. Due target: stimolare la ricerca e l’innovazione; ridurre i costi energetici degli stabilimenti.
Quanti quattrini
Poche le risorse a disposizione. Siamo una nazione in difficoltà, con Stellantis in una situazione particolare, e l’indotto che trema; ma gli euro non abbondano. C’erano una volta 4,6 miliardi di euro nel fondo automotive. Adesso forse 200 milioni di euro per il 2025. Più 200 milioni residui del fondo. Più 240 milioni rimasti dai vecchi piani per gli ecobonus. Più 500 milioni per i contratti di sviluppo sui settori in transizione, che potrebbero raddoppiare dopo un confronto con la Commissione europea. Totale: un miliardo e 640 milioni i fondi a disposizione per gli anni 2025 e 2026. Sommetta discreta. Un bel risparmio – per lo Stato – rispetto agli ecoincentivi all’acquisto.
Perché no ai bonus per i cittadini
Invece, dopo aver detto sì ad agosto 2024 ad altri incentivi per comprare auto nuove, il 14 novembre 2024 ecco Urso: “Gli ecobonus svenano gli Stati ma non risolvono il problema. È come svuotare un oceano con dei secchielli. Quest’anno abbiamo investito un miliardo di euro di intesa con Stellantis, che aveva sostenuto che la misura avrebbe aumentato la produzione in Italia. È accaduto esattamente il contrario e quindi, come preannunciato, non la riproporremo più. Destineremo tutte le risorse del fondo, che pensiamo di aumentare nel corso della manovra, sul fronte dell’offerta, a sostegno delle imprese, soprattutto degli investimenti della filiera dell’automotive”. Adesso sì agli incentivi alla filiera, all’offerta. In parallelo, l’Italia combatte la sua battaglia anti multe alle Case nel 2025: senza i governi di Germania, Francia e Spagna. Alla faccia dell’Unione europea: è un Vecchio Continente dilaniato.
Qualcuno lo spieghi a chi deve comprare l’auto
Ricapitolando. L’Italia ha prima detto sì ai bonus per l’acquisto, e voleva un milione di auto prodotte ogni anno qui da noi. Ha cercato appoggio in Stellantis e nei cinesi, senza trovarlo. Adesso ha tolto quei bonus, piazza incentivi per l’offerta. Allo stesso tempo, l’Ue voleva le multe 2025 alle Case, con le vendite dell’auto elettrica a beneficio dell’ambiente: poi pensa di bloccare le sanzioni e ha messo i dazi anti elettriche cinesi, contro lo stesso ambiente. Povero cittadino europeo, povero consumatore del Vecchio Continente: in queste condizioni di caos totale, piuttosto che comprare una macchina nuova va a farsi un viaggio ai Caraibi.
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