La rivolta dei residenti venerdì prossimo si sposta in piazza Dante
Crescono e si allargano proteste e mobilitazione a Napoli contro il dilagare delle case-vacanza e dei bed and breakfast. Esito, quest’ultimo, della impennata delle presenze dei turisti in città, che prosegue ormai da alcuni anni, e causa della sempre minore disponibilità di alloggi in affitto per i residenti e dei rincari vertiginosi dei canoni di locazione. Oggi alle 11 in via Verdi, davanti alla sede del consiglio comunale, gli attivisti della campagna “Resta Abitante” presenteranno la petizione cittadina, che ha già raccolto migliaia di adesioni, sia tramite i banchetti, sia online dal portale Restabitante.org . «Chiediamo — spiegano — una delibera ed un regolamento comunale che limitino davvero le case-vacanza e che l’amministrazione attui politiche attive per il diritto all’abitare in centro e nelle periferie».
Il mercato immobiliare in città, sottolineano, è arrivato ad un punto tale che non c’è più tempo da perdere: «Con il caro-affitti, con l’esclusione di famiglie monoreddito e studenti dal mercato della casa e con il 500% dell’aumento degli sfratti per morosità in pochi anni, la situazione è ormai insostenibile». Per dare maggior forza alle proprie richieste, gli attivisti di “Resta Abitante” hanno organizzato venerdì 13 dicembre, con partenza alle 17 da piazza Dante, una manifestazione cittadina. La piattaforma sulla quale è stata convocata l’iniziativa verte, oltre che sulla richiesta al Comune di adottare provvedimenti idonei a limitare la proliferazione di alloggi per turisti, sulla istanza che siano bloccati gli sfratti per morosità incolpevole, che sano riqualificati gli alloggi di edilizia popolare, che sia approvata una nuova legge sull’equo canone, tale da fermare la corsa al rialzo degli affitti delle case. Chi parteciperà al corteo lo farà anche per ribadire la sua opposizione al disegno di legge Sicurezza, già approvato alla Camera ed ora all’esame del Senato. È il provvedimento che, tra l’altro, inasprisce fortemente le pene per diversi reati collegati alle proteste di piazza e per le occupazioni degli immobili.
A Napoli, secondo i dati che forniscono i promotori della campagna “Resta Abitante”, «gli affitti brevi per i turisti sono ormai più di 10.760 ed i prezzi delle case in locazione nel 2024 sono cresciuti del 17% rispetto all’anno precedente». Chi non ha modo di affrontare questa corsa al rialzo, perde il tetto. «Nel 2022 — informano gli attivisti — la Prefettura annunciò che erano più di 10.000 le procedure di sfratto esecutivo in corso in città». Una rapida scorsa ai siti specializzati in annunci immobiliari testimonia in effetti che i canoni di locazione in zone della città che fino a non molti anni fa erano accessibili anche a persone a medio e basso reddito, sono diventati inaccessibili. C’è chi per un bilocale di 73 metri quadrati in Salita Sant’Antonio a Tarsia chiede 1300 euro al mese. Per un bilocale di 35 metri quadrati(praticamente un buco) in via Basilio Puoti al piano terra, quartiere Montecalvario, l’affitto è di 650 euro al mese. Un monolocale di 40 metri quadrati in vico Paradiso costa 800 euro al mese. Un bilocale al piano terra in Corso Amedeo di Savoia si paga 1.500 euro al mese. La rendita immobiliare, insomma, avvicina sempre più Napoli a Milano. I salari medi partenopei, però, restano ben lontani da quelli del capoluogo lombardo.
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