Neonazisti Werwolf, il «Capo Gioventù» ha 19 anni: i messaggi antisemiti, l’esoterismo e i contatti con l’estrema destra in Giappone #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

C’è anche il vicentino Simone Sperotto, 19 anni, residente ad Ancignano di Sandrigo, tra i 12 arrestati in seguito all’operazione di procura e Digos di Bologna volta a smantellare il gruppo suprematista e neonazista denominato «Werwolf Division». Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Secondo quanto ricostruito, il gruppo era già in fase operativa e in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti «lone wolves» (lupi solitari, ndr) sia suprematisti che jihadisti», e tra le contestazioni c’è anche la «preparazione di gravi attentati, anche nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di un economista del World Economic Forum».

Antisemitismo e sovversione

Sperotto è accusato di avere preso parte alle «attività di propaganda, proselitismo e indottrinamento», partecipando all’elaborazione di «progetti e di azioni volte alla sovversione dello Stato». Stando agli elementi raccolti dagli inquirenti, il vicentino sarebbe entrato a far parte della «Werwolf Division» quand’era ancora minorenne, a 17 anni, iniziando a partecipare attivamente al gruppo Telegram utilizzando il nickname «Ban». Il giovane avrebbe manifestato in almeno due occasioni «idee d’odio, dal contenuto violentemente antisemita», scrivendo messaggi del tipo «giungerà il momento in cui gli ebrei pagheranno per il genocidio che stanno compiendo contro gli europei», «i russi rimangono sempre i soliti comunisti controllati dagli ebrei» e «gli americani gli schifosi schiavi della razza ebraica».

Il «Capo Gioventù»

Sperotto era uno dei membri più fidati di Daniele Trevisani, 36enne bolognese leader del gruppo, dal quale era stato nominato «Capo Gioventù» e con cui avrebbe avuto anche alcune conversazioni telefoniche. Quando quest’ultimo era venuto a conoscenza delle attività di indagine, si sarebbe subito preoccupato di avvertire personalmente Sperotto, rassicurandolo anche sul prosieguo dell’azione del gruppo. A tali rassicurazioni, il 19enne avrebbe risposto con le parole «siamo un gruppo privato, una congrega di fratelli che vede nell’esoterismo, nell’unione tra razza, anima e cielo la nostra crescita spirituale e personale, secondo gli inquirenti «con l’evidente intenzione di sviare le investigazioni in atto».

I contatti con l’estrema destra in Giappone

Trevisani, dopo una lunga riflessione su Hitler, si era rivolto al ragazzo con le parole «Camerata, non vedo l’ora di ricongiungermi a te (…) tu sei il mio faro», a cui Sperotto avrebbe risposto «io sono il fuoco che arde, e colui che alimenta questo fuoco sei tu camerata, con la tua profonda saggezza io ho la passione, ma una vera guida deve possedere la tua saggezza».
Nell’estate del 2023 il vicentino era stato in Giappone per motivi di studio, dove avrebbe avuto occasione di entrare in contatto con gruppi nipponici di estrema destra. Secondo gli inquirenti aveva dichiarato che, una volta rientrato a Sandrigo avrebbe cercato di fare proseliti, cominciando a «selezionare gli elementi più validi da inserire» nel gruppo, proprio a partire dal territorio.

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