«Fare il praticante avvocato mi ha quasi rovinato la vita. Sono arrivato a pesare 98 kg, ho smesso di dormire la notte, il mio unico desiderio era appagare il dominus e dare il massimo allo studio». La voce di Luca (nome di fantasia, ha scelto di rimanere anonimo) trema a tratti dietro la webcam mentre ci racconta il suo periodo di pratica forense, i 18 mesi di collaborazione presso uno studio legale previsti dopo la laurea in giurisprudenza per poter accedere all’esame di avvocato.
Un periodo in cui i ragazzi, dopo la laurea, dovrebbero imparare la professione guidati da un “dominus” ma che in alcuni casi si trasforma in un incubo. Chi è fortunato riesce ad entrare in un grande studio legale, dove i compensi arrivano anche a 1400 euro. Più spesso ci si trova a dover affrontare per un anno e mezzo un impegno full time a fronte di compensi bassissimi, o in alcuni casi pari a zero.
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