Considerando il caro energia e il costo della vita, gli aiuti per le famiglie non sono mai abbastanza. Si segnala, dunque, il contributo “Bonus+ Per Te” di Enel. Viene così garantito un ulteriore risparmio del 20% a una certa platea di clienti ritenuti vulnerabili.
Bonus Enel
Importante la strategia messa in campo da Enel, che interviene concretamente nell’aiutare le famiglie in difficoltà. Lo fa in linea con quelli che sono i requisiti stabiliti dal governo e da Arera per il 2024.
I soggetti vulnerabili riceveranno un contributo direttamente in bolletta, pari al 20% del bonus sociale per disagio economico, garantito nel corso del 2024. Un sostegno già attivo, di cui molte famiglie possono godere a partire dalla prima bolletta di dicembre.
Lo sguardo è rivolto però a una specifica fascia di clienti, come detto. In che modo, dunque, vengono individuati i soggetti vulnerabili? Ecco le caratteristiche:
- titolari di un solo contratto (per luce, gas o entrambi);
- soggetti che hanno sostenuto spese energetiche negli ultimi 12 mesi;
- soggetti over 75 o appartenenti a famiglie numerose, con nucleo da più di quattro componenti;
- soggetti che beneficiano del bonus sociale per disagio economico.
Un aiuto immediato ma una tantum, che si inserisce nel più ampio quadro d’aiuto di Enel per i propri clienti più fragili. Una mano tesa che fa la differenza, anche in termini di commerciali, considerando il complesso clima generato dal mercato libero.
Novità in bolletta dal 2025
Come accennato, il mercato libero ha stravolto gli equilibri in Italia, a fronte di un pubblico che tende a non informarsi in maniera adeguata. Ciò si è tradotto, in questo caso, in un proliferare di contratti decisamente poco convenienti, accettati unicamente a causa delle pressioni operate dai call center.
Qualcosa però cambierà a partire dal 2025, sotto diversi aspetti. Una delibera approvata da Arera prevede un riequilibrio dei rapporti tra fornitori e utenti. Il tutto a partire dal 1° gennaio 2025. In parole povere ci sarà l’obbligo per i venditori di sfruttare unicamente mezzi di comunicazione che consentano il tracciamento delle informazioni scambiante con i clienti: mail o posta tradizionale, ad esempio.
Ciò non esclude ovviamente i contratti telefonici, sempre più diffusi. La loro validità, però, sarà subordinata alla ricezione (e conferma scritta) delle condizioni contrattuali. A ciò si aggiunge un aspetto molto rilevante, che contribuisce molto spesso a delle gravose “sorprese” per gli utenti in bolletta.
In riferimento ai contratti luce e gas, le modifiche delle condizioni dovranno essere comunicate in maniera chiara, sfruttando un supporto adeguato, ma soprattutto con un largo anticipo. I clienti devono avere tutto il tempo necessario per comprendere, valutare e agire di conseguenza, qualora lo desiderassero.
Avviso, dunque, giunto non più tardi di tre mesi prima dell’attuazione delle modifiche. Una tempistica che muta, trasformandosi in un mese d’anticipo, qualora la modifica in questione sia a vantaggio dell’utente.
Cosa si intende, però, per comunicazione chiara? Non si potranno più unire certi avvisi ad altri tipi. Inserire un foglio nella stessa busta della bolletta, vuol dire tentare di “confondere le carte”, secondo l’interpretazione data pro utenti. L’invio dovrà essere separato, a mezzo lettera (meglio se raccomandata) o Pec.
Fin dalle prime righe, infine, si dovrà esprimere chiaramente che il cliente andrà incontro a un aumento del prezzo di fornitura. Una mano tesa a quell’ampia porzione di utenza che fatica a leggere le bollette e, evidentemente, ha problemi nel comprendere lo stile adoperato da molte società, in maniera del tutto conscia e volontaria.
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