La mostra, al Palazzo delle Paure, è aperta, a ingresso libero, fino al 20 dicembre (successivamente costerà 2 euro), quando sarà esposta anche la statua della Madonna adorante, datata 1499, sopravvissuta al terremoto di Norcia del 2016
Al centro la Madonna con il bambino, sorretta da un volo di angeli, circondata da quattro santi: sullo sfondo la piana, colline e le rive di un lago. E proprio il ramo lecchese del Lago di Como ospiterà fino al 2 marzo la Sacra Conversazione del Perugino, conosciuta anche come Pala Tezi, dal nome del committente, realizzata nel 1500 e attualmente conservata presso la Galleria nazionale dell’Umbria di Perugia. L’opera, un grande olio su tavola, è paradigma della maturità dell’artista e appartiene alla fase creativa in cui Pietro Vannucci era definito «il meglio maestro d’Italia».
Inaugurata la sesta edizione di «Capolavoro per Lecco», evento promosso dall’Associazione culturale e dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario, in collaborazione con l’amministrazione lariana. Dopo Michelangelo, il Beato Angelico, Tiziano, e i più importanti protagonisti della storia dell’arte, ora Perugino. E non solo. A partire dal 20 dicembre sarà esposta anche la statua della Madonna adorante, datata 1499, di Giovanni Antonio di Giordano, sopravvissuta al terremoto di Norcia del 2016.
«In grembo la speranza: da Perugino a Giovanni Antonio di Giordano» il titolo di questa edizione. «Capolavoro per Lecco – spiega monsignor Bortolo Uberti, prevosto della città e presidente dell’Associazione culturale – è un importante lascito di monsignor Davide Milani: desideriamo offrire una straordinaria esperienza di incontro, con il mistero della salvezza attraverso la bellezza dell’arte. Quest’anno in particolare vogliamo soffermarci sul tema della speranza che genera il Natale, l’impegno deve essere quello di costruire una società realmente generativa». «Perugino è il padre del classicismo e questa pala, realizzata proprio a cavallo tra il XV e il XVI secolo, esprime appieno il Rinascimento italiano», le parole del curatore Alessandro Delpriori. I visitatori potranno completare l’esperienza ascoltando la lettura teatrale dell’attrice Sonia Bergamasco di una raccolta di poesie (da Rebora a Lagerkvist, da Cristina Campo a Paul Claudel, da Antonia Pozzi a Wisława Szymborska) nelle cui parole si susseguono domande universali e grandi certezze, intime esortazioni e desideri condivisi. Il percorso, proposto da Giorgio Melesi, conduce alla progressiva scoperta delle opere, alternando momenti di racconto da parte degli studenti degli istituti superiori del territorio ad altri di approfondimento multimediale. Previsti anche laboratori per i bambini e le scuole, il primo in programma sabato 14 dicembre. La mostra, al palazzo delle Paure in piazza XX settembre, è aperta a ingresso libero fino al 20 dicembre, successivamente costerà 2 euro.
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