Le spade nuragiche di Monte sa Idda hanno fatto ritorno a casa. Dopo centodieci anni dalla scoperta, la comunità di Decimoputzu, per un giorno, ha potuto apprezzare uno dei suoi tesori più preziosi.
La cerimonia si è svolta nella mattinata di ieri, quando i tre manufatti in bronzo, conservati nel Museo archeologico di Cagliari, sono stati esposti nella sala del Centro socio culturale del paese. «È stato un successo – dichiara il sindaco Antonino Munzittu, dopo la chiusura dell’esposizione – Inoltre mi ha reso felice vedere la partecipazione di tanti giovani, questi eventi sono diretti a loro, affinché possano conoscere la nostra storia e le nostre origini».
L’amministrazione ha puntato molto sulla cultura, questa è la terza mostra del progetto “Ritorno a casa” che si è tenuto negli ultimi tre anni. La prima è stata l’esposizione della dea madre, simbolo del paese, ritrovata, alla fine dell’800, assieme ad altri reperti del neolitico medio. Il corredo di spade e pugnali in rame, risalenti a oltre 3500 anni fa, e rinvenuti nell’ipogeo di Sant’Iroxi nel 1987, lo si è potuto ammirare lo scorso anno.
Alla manifestazione hanno partecipato l’archeologo Francesco Muscolino, direttore dei Museo nazionali di Cagliari, Sandro Dettori, docente di paesaggi rurali nell’Università di Cagliari, Davide Schirru, archeologo e funzionario dei Musei nazionali di Cagliari, infine Maria Antonietta Mongiu, archeologa e componente del Consiglio di amministrazione dei Musei nazionali di Cagliari.
La manifestazione conferma la grande attenzione verso il patrimonio storico e archeologico, di cui questo territorio è ricco.
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