Finisce all’asta la casa di Peppino Impastato: la Regione Siciliana si fa avanti per acquistare il bene considerato di valenza storica e culturale
La casa di Peppino Impastato, diventata uno dei simboli della lotta contro Cosa Nostra, nonché luogo di memoria del giornalista ucciso nel 1978, finisce all’asta: la vendita è prevista per il marzo del 2025.
All’asta la casa di Peppino Impastato: la Regione si fa avanti per l’acquisto
A disporre la messa in vendita della casa che fu di Peppino Impastato è stato il Tribunale di Palermo che ha dato incarico a un curatore fallimentare della cessione dell’immobile e dell’archivio storico del giornalista.
La decisione del giudice è l’epilogo di un vecchio e lungo contenzioso tra Giovanni Impastato, il fratello di Peppino nonché il proprietario dell’immobile, e l’attore-cabarettista Dario Veca.
Come si legge su ‘SkyTg24’ la vicenda risale al 2000, quando l’attore Dario Veca aveva firmato con Giovanni Impastato un preliminare per l’acquisto di un immobile, trasformatosi poi in un contenzioso che era culminato in un debito non pagato, successivamente sfociato nel pignoramento di alcuni bene, tra cui la “Casa Memoria“.
Al fine di salvare l’immobile, ritenuto un bene di valenza storica e culturale, si è fatta avanti la Regione Siciliana che è pronta a esercitare il diritto di prelazione sull’acquisto della casa, valutata circa 140.000 euro.
La “Casa Memoria”, dopo la morte di Felicia Impastato che aveva dedicato la sua vita alla ricerca della giustizia e della verità sulla morte del figlio Peppino, è entrata a far parte di un percorso di visite, richiamando migliaia di persone giunte da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
Nel corso del mese di aprile del 2024 la Regione Siciliana ha completato il restauro del casolare “Peppino Impastato”, dove il giornalista e attivista politico venne ucciso nel maggio del 1978.
La casa simbolo dei cento passi
La casa che a partire dal marzo del 2025 verrà messa all’asta si trova a Cinisi, comune della città metropolitana di Palermo che ha dato i Natali a Peppino Impastato. L’immobile era diventato il simbolo dei cento passi, la distanza che separava l’abitazione del giornalista da quella di uno dei boss della malavita locale, come raccontato nel film del 2000 diretto da Marco Tullio Giordana.
L’opera cinematografica, intitolata “I cento passi“, è una ricostruzione della vita e dell’attività di Peppino: a vestire i panni di Peppino Impastato è l’attore Luigi Lo Cascio, mentre Luigi Maria Burruano ha recitato nel ruolo del padre Luigi e Lucia Sardo in quelli della madre, Felici Bartolotta.
Nato a Cinisi il 5 gennaio del 1948, Peppino Impastato è stato un giornalista, conduttore radiofonico e attivista italiano, passato alla storia per le sue denunce contro le attività della malavita.
Nel 1977 fondò Radio Aut, una radio libera e autofinanziata con cui iniziò a denunciare i crimini e gli affari dei boss di Cinisi e Terrasini, altra località della città metropolitana di Palermo. La notte del 9 maggio del 1978, lo stesso giorno in cui venne rinvenuto il cadavere di Aldo Moro, Peppino Impastato fu ucciso, colpito a morte da un grosso sasso. Il suo corpo venne adagiato sui binari della ferrovia Palermo-Trapani per quello che fu un tentativo di far apparire la sua morte come un suicidio.
Il delitto di Impastato passò inizialmente inosservato perché accaduto poche ore dopo il ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani a Roma. In un primo momento la stampa, le forze dell’ordine e la magistratura seguirono la tesi del suicidio: tra le ipotesi formulate, una sosteneva che Peppino stesse architettando un attentato nel quale sarebbe rimasto ucciso.
I familiari della vittima, su tutti il fratello Giovanni e la madre Felicia, non credettero mai all’ipotesi del suicidio e grazie alla loro forza d’animo, venne individuata la matrice malavitosa del delitto.
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