Chiuso, closed, fermée, geschlossen. Lo è dall’ottobre 2022 l’ostello di Monterosso, che negli anni d’oro si guadagnò più di un riconoscimento a livello internazionale, accogliendo migliaia di visitatori, pure d’Oltreoceano. Ma l’edificio di via Ferraris, di proprietà della Provincia, ha bisogno di essere risanato, un intervento che è stato quantificato, da uno studio di fattibilità, intorno ai 900mila euro. Soldi che, al momento, Via Tasso non ha stanziato, un capitolo di spesa sul quale, accenna il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, «le forze politiche stanno facendo delle riflessioni insieme al bilancio preventivo, entro la fine di questo mese». E fino a quando la situazione finanziaria non si sbloccherà, l’ostello resterà chiuso.
Le intrusioni
Devono essere effettuate opere di primaria importanza, dal rifacimento degli impianti elettrici ai servizi igienici che devono essere completamente rivisti, queste le condizioni per consentire al nuovo gestore, la «Central Hostel Bergamo», di poter riaprire la struttura ricettiva chiusa ormai da oltre due anni. Ad aggravare una situazione già delicata, il fatto che l’ostello sia stato preso di mira da ladri e vandali, destando qualche preoccupazione anche tra i residenti del quartiere di Monterosso che sperano in una riapertura a breve della struttura ricettiva.
Il titolare della Central Hostel Bergamo: «In un mese abbiamo sporto quattro denunce, per furto e atti vandalici. Sono entrate persone che hanno rubato le televisioni, le chiavi del nostro camioncino, hanno rotto l’antifurto»
«Sta iniziando a girare il messaggio che l’edificio è vuoto, sta diventando un grosso problema – denuncia Emilio Scandella, titolare della Central Hostel Bergamo –. In un mese abbiamo sporto quattro denunce, per furto e atti vandalici. Sono entrate persone che hanno rubato le televisioni, le chiavi del nostro camioncino, hanno rotto l’antifurto. Noi veniamo almeno una volta al giorno alla struttura, anche solo per prendere o portare merce. Ma l’ostello è stato ormai preso di mira».
Scandella, che nel 2022 ha siglato con la Provincia un contratto d’affitto della durata di 9 anni (rinnovabile in altri 9) non nasconde una certa preoccupazione. Il timore è che tutti gli sforzi fatti finora siano stati vani. «Abbiamo fatto moltissimi lavori che competono al privato, siamo sempre stati molto propositivi e ci siamo dati fare con le forze che avevamo a disposizione – racconta Scandella –. Abbiamo persino rifatto la coibentazione del tetto per non peggiorare la situazione dello stabile. Questo è solo l’ultimo intervento, nei mesi scorsi abbiamo rimesso a nuovo la pavimentazione del cortile, rifatto la copertura esterna perché filtrava acqua, tinteggiato le ringhiere, cambiato le gronde. Purtroppo il precedente gestore (il consorzio Italia Holiday Service) ha lasciato una situazione drammatica». Uno stato di manutenzione che i professionisti che hanno lavorato al piano di risanamento hanno definito «pessimo, di totale abbandono».
«Speriamo che la Provincia riesca a stanziare le risorse,siamo anche disposti a rivedere il progetto, non vogliamo certo un Grand hotel, ma il minimo per poter partire con l’attività»
Dal 2022 a oggi, si diceva, la nuova società «Central Hostel Bergamo» ha fatto una serie di lavori, «che hanno migliorato la struttura, non è certamente come l’abbiamo trovata. Ma non siamo in grado di sostenere gli ultimi interventi sostanziali, come il rifacimento di tutti i bagni. Dovevamo rilanciare una struttura ricettiva, invece mi sono trovato ad affrontare lavori di tipo edilizio che dovevano fare altri». La speranza era di riuscire ad aprire per il 2023, anno della Capitale della Cultura, «ma nemmeno nel 2024 ci siamo riusciti – è amareggiato il gestore Scandella –. Speriamo che la Provincia riesca a stanziare le risorse, siamo anche disposti a rivedere il progetto, non vogliamo certo un Grand hotel, ma il minimo per poter partire con l’attività».
Il progetto
Inizialmente, la cifra preventivata per far tornare la struttura agibile si aggirava attorno a 1,2milioni di euro. Lo studio di fattibilità commissionato dalla Central Hostel e approvato circa un anno fa dalla Provincia prevede invece un intervento da 900mila euro. Al centro del progetto il «risanamento conservativo» della struttura composta da 27 camere, con la riparazione di tutti i serramenti, una nuova pompa di calore, il rifacimento dell’intero impianto elettrico, dei balconi, dei servizi igienici, la tinteggiatura interna ed esterna, l’acquisto di nuovi arredi. Sempre un anno fa erano state accennate alcune ipotesi sulle modalità di copertura economica dell’intervento. Tra queste, lo sconto sull’affitto per i prossimi anni al gestore, per cui il privato realizzerebbe i lavori con proprio investimento per poi rientrare nei costi. Qualcosa che la società «Central Hostel» sta già in parte facendo, «per fare in modo che la struttura, non essendo utilizzata, si danneggi ulteriormente – chiosa Emilio Scandella –. Ma non possiamo certo sostenere spese che sono in carico alla proprietà».
Il presidente Gandolfi: «Per la fine di questo mese faremo il bilancio di previsione e capiremo se le forze politiche hanno intenzione di intervenire»
Rispetto al reperimento dei fondi la Provincia ancora non si sbilancia: «Si stanno facendo riflessioni complessive – afferma il presidente Pasquale Gandolfi che ha seguito da vicino la vicenda dell’ostello –. Per la fine di questo mese faremo il bilancio di previsione e capiremo se le forze politiche hanno intenzione di intervenire. Al momento, non si è ancora deciso nulla».
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