SERRAVALLE – Stamani di fronte al Distretto sociosanitario di Masotti, frazione di Serravalle Pistoiese, si è svolto un sit-in di protesta contro ASL e Amministrazione Comunale, dopo il mancato riscontro alla petizione popolare, sottoscritta da seicento cittadini, che chiedeva il ripristino dell’assistenza sanitaria di base con due medici di famiglia e un pediatra.
I cittadini hanno espresso la propria esasperazione e credono che la ‘soluzione dimezzata’, con l’arrivo di un solo medico e nessun pediatra, finirà di nuovo in alto mare a maggio quando scadrà il mandato dell’unico medico e tutto tornerà come prima: cioè con il Distretto di nuovo abbandonato e senza medici.
“Il tempo dell’attesa è ormai finito. Non abbiamo più voglia di fandonie – scrive il Gruppo promotore della petizione popolare contro la dismissione del distretto sociosanitario di Masotti – né da parte di ASL né da parte dell’assessore Ilaria Gargini, che afferma sempre di lavorare per questo problema, senza però concretizzare niente. Anzi, facendo sempre dei pasticci, viste le sue anticipazioni estive sulla presenza del pediatra presso il distretto, che alla fine si sono rivelate solo novelle. Ha sottoscritto la petizione popolare e poi giustifica le decisioni di ASL di fronte alla popolazione”.
E il Gruppo promotore invita “chi non è capace di trovare soluzioni certe e definitive a questa grave criticità o chi ha paura a prendere posizioni scomode abbia il buon senso di dimettersi o di farsi da parte”.
“In più di sette anni di mandato – continua la nota – le giunte Lunardi non hanno fatto niente per impedire il progressivo declino del distretto di Masotti. L’unica soluzione tampone è costituita dalla presenza di un medico di base con contratto determinato fino alla prossima primavera per circa tremila persone. E poi?
Nonostante le molte e belle parole dell’assessore, sia in consiglio comunale che sui giornali, in questa struttura non c’è ancora il pediatra, non c’è la segreteria, non c’e il punto prelievi e vaccinazioni, non ci sono le assistenti sociali! I soggetti più fragili, che sono quelli maggiormente bisognosi di cure mediche, per poter curarsi sono obbligati a spostarsi più volte il mese (a volte anche più volte la settimana) alla Casa della Salute di Casalguidi, ubicata a circa quindici chilometri di distanza, con relativo dispendio di tempo e di soldi”.
“E per i bambini – concludono i promotori del sit-in di stamani – le famiglie sono costrette a spostarsi nelle zone limitrofe, come Pistoia e Quarrata, se hanno la fortuna di trovare un pediatra disponibile. Una vera e propria vergogna per il sindaco, garante dei diritti fondamentali dei cittadini e responsabile ultimo della salute pubblica sul proprio territorio di competenza”.
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