Il Comune studia il piano dell’isola-parcheggio al Tronchetto. I criteri per l’occupazione di suolo pubblico. Bloccate 225 richieste di plateatici
Basta con i souvenir calamita e con le foto dei piatti accalappia turisti fuori dai ristoranti. Tra pochi giorni, quando i nuovi criteri per l’occupazione del suolo pubblico nel centro storico e nelle isole sarà pubblicato, si potrà esporre soltanto merce che è collegata con la tradizione e la storia della città. La rivoluzione arriva anche per i plateatici la cui concessione durerà cinque anni e non sarà più rinnovabile in automatico. «Per la prima volta abbiamo una fotografia dei plateatici in città e per la prima volta abbiamo fissato delle norme come non si era mai fatto prima. Senza di queste, 398 plateatici non ci sarebbero stati». Giovedì l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga ha illustrato il lungo lavoro svolto dal suo ufficio per smaltire le 881 domande giunte all’amministrazione da parte di chi, locali o negozi, ha chiesto di avere dei tavolini fuori o di poter esporre della merce. Su 881 domande, 483 erano di plateatici in regola, ma scaduti il 31 dicembre 2022 e hanno fatto quindi richiesta della Scia, mentre 398 erano nuove richieste. Delle 483 domande di rinnovo, 398 hanno avuto l’ok, 14 no e 71 sono state archiviate. Delle 398 nuove richieste 124 hanno avuto subito l’ok, 225 avevano criticità e quindi sono state temporaneamente bloccate, una non è stata concessa e 48 archiviate. Tra le 225 criticità le maggiori riscontrate sono state per arredi difformi, seguiti dalla mancanza del rispetto delle distanze e dal mancato rispetto dei flussi di persone di passaggio.
«Prima rinnovi automatici»
«Prima le concessioni si rinnovavano in automatico anche quando tanti plateatici non erano nella norma — ha spiegato Costalonga — Il lavoro è stato svolto insieme alle categorie e anche al comitato anti-movida. A questo proposito abbiamo introdotto una novità. Per evitare di invadere la città coi rumori di chi chiude i locali e nel farlo sposta gli arredi, in alcuni casi gli esercenti potranno accatastare le sedie fuori». Giovedì erano presenti tutti: il comitato cittadino presieduto da Martina Zennaro, Tommaso Sichero dell’Aepe, Angelo Zamprotta di Confesercenti, Matteo Masat di Confartigianato, Nicoletta Bozzato di Confcommercio Ascom e Claudio Scarpa e Daniele Minotti di Ava. Di fatto il nuovo Regolamento si rifà a quello che c’era già, il 273 del 2015 in cui venivano già elencati i criteri da rispettare, molti dei quali non sono ad oggi stati rispettati come il divieto di occupare suolo pubblico con espositori a girandola o fiori finti. Nuovo in particolare il divieto di esporre le foto dei cibi dei ristoranti, gli espositori con la cosiddetta paccottiglia (calamite varie) e l’obbligo di posizionare gli eventuali espositori nelle fessure tra un masegno e l’altro per non rovinarli.
L’intervento sui plateatici
A proposito di decoro urbano è emerso quanto già anticipato dall’associazione piazza San Marco, ovvero la richiesta di avere dei «funghi» per il riscaldamento, che permettano ai clienti di consumare all’aperto. Ad oggi sarebbero vietati e tutti quelli che ci sono non rispettano le norme. «Stiamo valutando con la Soprintendenza se possono andare bene ugualmente— ha detto l’assessore – Il problema principale in passato erano i fili, ma i commercianti hanno presentato un modello in cui verranno nascosti». L’altra novità rispetto al decoro è che, per non omologare tutta Venezia, si potrà proporre un arredo che non sia necessariamente vincolato a quello previsto dal Comune, purché rispetti alcuni canoni estetici. Per ora la pianificazione dei plateatici riguarda le aree degli 87 pianini, rimangono scoperti a oggi Murano e il Tronchetto, dove sorgeranno gli hotel. In totale a Venezia ci sono circa 1200 plateatici. «Proprio per questo vogliamo intervenire prima per definire i criteri — ha detto Costalonga —. In modo che chi voglia fare richiesta sappia che dovrà rispettare i criteri definiti dagli incontri con la Soprintendenza. Questo regolamento è il proseguimento di quello antipaccottiglia ed è un passo in più per il decoro della città».
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