Inaugurato il primo impianto biometano agricolo in Italia finanziato con il PNRR: potrà alimentare 3.500 famiglie ogni anno
Un cambio di passo. Inaugurato alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il primo impianto biometano agricolo in Italia con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’opera alimenterà impianti utenze civili ed impianti industriali ed è stato realizzato presso la società agricola Bagnod di Piverone, in provincia di Torino, socia del Cib (Consorzio italiano biogas).
L’impianto produce energia annuale per 3.500 famiglie
Veniamo subito alle cifre. Stanziamento di 6 milioni di euro, per sviluppare un impianto di biometano da 400 smc/h, alimentato da biomasse vegetali sostenibili e reflui zootecnici provenienti direttamente dall’azienda dove è stato costruito. Ma anche dalle aziende agricole circostanti, creando quella rete di sinergie con il territorio che favorisce l’economia circolare; secondo i calcoli, si produrranno annualmente 3,5 milioni di mc di biometano che potranno soddisfare il fabbisogno energetico di circa 3.500 famiglie. Questo primo impianto rientra in un progetto nazionale più ampio, di cui ha parlato lo stesso ministro nel giorno dell’inaugurazione.
Ricordiamo che in base al DM 15 settembre 2022 (meglio noto come Decreto Biometano) per gli impianti la cui produzione è destinata al settore dei trasporti, esiste un preciso elenco di materie prime avanzate utilizzabili negli impianti (Allegato VIII, Parte A, del D.lgs. n. 199/2021). Elenco che riporta qualche novità fondamentale rispetto al precedente atto ministeriale di regolazione (DM 2 marzo 2018). Per tutti gli altri usi non sono presenti limitazioni da rispettare in materia di materie prime utilizzabili. A patto ovviamente di rispettare il “requisito di sostenibilità”: garantire una riduzione di almeno l’80% delle emissioni di gas ad effetto serra mediante l’uso della biomassa (materie prime in ingresso).
Biometano agricolo, soddisfatto il ministro Pichetto Fratin
“Abbiamo stanziato quasi 2 miliardi di euro del Pnrr per promuovere la produzione di biometano e favorire la diffusione di pratiche di economia circolare nelle fasi di produzione e impiego del biogas e del biometano. L’obiettivo a cui puntiamo è di raggiungere una capacità produttiva di 2,3 miliardi standard metri cubi di biometano: si tratta di un target che garantirà una riduzione dei gas a effetto serra dell’80% e oltre. Oltre ad abbattere le emissioni di gas serra il biometano favorisce un virtuoso modello di economia circolare, un contributo concreto al nostro territorio e all’intero Paese in termini di benefici ambientali, economici e occupazionali“, le parole del numero uno del MASE.
Tradizione e tecnologia all’avanguardia in nome della sostenibilità
La scelta dell’azienda agricola piemontese, Agricola Bagnod, risiede nell’importanza storica ed imprenditoriale dell’azienda, nata nel lontano 1946 che ha scelto di investire nell’economia circolare, coniugando l’eccellenza nelle produzioni agricole di qualità come formaggi e salumi con l’uso delle tecniche di agricoltura 4.0, sia nelle coltivazioni dei cereali che nell’allevamento, che consente di ottenere il massimo della produttività in termini agricoli, ma riuscendo a rispettare pienamente la sostenibilità ambientale, in un percorso virtuoso in cui alla qualità del cibo si affianca anche la produzione di energia green e rinnovabile.
“Grazie ai fondi del Pnrr, siamo riusciti a realizzare un progetto che non solo migliora l’efficienza della nostra azienda, ma contribuisce anche alla produzione di energia rinnovabile, portando beneficio all’intera comunità. Un progetto non privo di sfide che sono però state superate grazie alla collaborazione tra agricoltura, industria ed enti locali, a riprova che l’agricoltura, quella fatta bene, può essere un vero motore di sviluppo“, il commento di Cristian Bagnod, dell’Azienda Agricola Bagnod.
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