Guardate l’uscita di Koopmeiners: sembrava una perdita dolorosa. Ma ora chi ci pensa più all’olandese? Con gente come Ederson e De Roon in costruzione e bomber come Retegui e Lookman in prima linea, ogni rimpianto svanisce. Certo poi bisogna sapersi muovere, e fare scelte coerenti, ma almeno c’è dietro un quadro logico, una “visione” che pochissime grandi squadre attualmente hanno. Naturalmente restano dei dubbi. Perchè il potere, se non sei abituato, un po’ ti logora. Ma ormai l’Atalanta a stare in alto ci ha fatto il callo. Lo si vede in Europa dove affronta chiunque a viso aperto. Domani con il carismatico Real Madrid. Chi credete che sia più preoccupato: Ancelotti o Gasperini?
L’Inter cresce….
Chi sta sempre meglio è l’Inter. Ora è terza a 31 punti, ma la sua crescita è costante. Il 3-1 con il Parma non racconta tutta la strabordante superiorità dei nerazzurri. L’inter insegue, ma il suo piglio è quello di chi comanda. Il Parma non è un avversario facilmente addomesticabile, ma a San Siro non ha quasi visto palla. Il passo dei nerazzurri è quello di chi sa che prima o poi va in gol. E non importa che non sia Lautaro (ancora alla ricerca di sé stesso) a metterci la firma. Nell’Inter attuale, come in una cooperativa, vanno in gol tutti: Dimarco, Barella, Thuram. Inoltre Inzaghi ha un bel vantaggio: in pratica ha due squadre. Se nella Juve non c’è Bremer in difesa, si vede quasi subito. L’Inter può invece permettersi di lasciar fuori Calhanoglu e non succede nulla. Idem per Lautaro. Lo sanno che è una macchina da gol, prima o poi tornerà a farli.
A Thiago Motta fischiano le orecchie
Prendete la Juve o il Milan. Leao è sempre sotto esame, neanche fosse un debuttante. E Vlahovic? Non c’è partita dove non sia accusato di qualche svarione. La forza dell’Inter la si vede da questa sua sicurezza. Una consapevolezza che può permetterle di giocare su due fronti senza troppi affanni.
Quanto alla Juve, che dire? Nove pareggi su quindici partite non sono un bel biglietto da visita. La memoria non ci aiuta ma nella storia bianconera altri precedenti non li ricordiamo. E con il Bologna gli è andata bene: rimontare due gol è stata quasi un’impresa. Una squadra senza capo né coda, quella di Motta, il cui esagerato nervosismo (espulso per proteste) non ha certo fatto bene. Prendersela con gli arbitri, quasi sempre, è un segno di debolezza, non a caso anche Paulo Fonseca, dopo la sconfitta con l’Atalanta, ha dato in escandescenze contro l’arbitro La Penna accusandolo di aver diretto la partita contro il Milan.
“Non c’è rispetto” ha tuonato il tecnico portoghese facendo infuriare i vertici arbitrali che naturalmente non hanno gradito. Peccato, in questi tempi, per i rossoneri, sarebbe meglio tenerseli buoni. Fonseca si riferisce al presunto fallo di De Ketelaere su Teo Hernandez in occasione del primo gol orobico. A parte che non si è mai visto un difensore che su calcio piazzato si metta di spalle rispetto all’attaccante, comunque la quarta sconfitta stagionale del Milan non è dipesa solo da quell’episodio. Lo ha detto anche Morata.
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