Buone notizie per chi ha debiti con lo Stato: annunciata per il 2025 una Pace fiscale per azzerare i debiti.
La parola debito incute timore in tutte le persone. A volte, una difficoltà temporanea può trasformarsi in un fardello capace di influire profondamente sul futuro. La gestione del debito, soprattutto in tempi di crisi economica, rappresenta una sfida cruciale sia per i cittadini sia per lo Stato.
Molti individui si ritrovano, così, a dover affrontare situazioni complesse, dove i debiti si accumulano senza che vi sia una reale possibilità di saldarli. La pressione che ne deriva può portare a scelte difficili, tra cui rinunce significative per cercare di far fronte agli impegni. Tuttavia, non sempre il pagamento è una soluzione praticabile, specie per chi non dispone di beni o risorse sufficienti.
Le istituzioni, consapevoli delle difficoltà vissute da milioni di famiglie e imprese, stanno cercando di intervenire con strumenti che bilancino il diritto di riscuotere i crediti e l’esigenza di tutelare i più deboli. Norme di alleggerimento fiscale e piani di rientro dilazionato sono alcuni dei tentativi messi in atto per evitare di trasformare il debito in una trappola senza uscita.
Il problema non è solo individuale, ma ha dimensioni sistemiche. Lo Stato accumula miliardi di crediti difficilmente esigibili, relativi a contribuenti in fallimento, nullatenenti o persino defunti. Ma come liberarsi dai debiti? Sono in arrivo ottime notizie.
Dal 2025 nuove regole per la cancellazione delle cartelle
A partire dal prossimo anno, l’Agenzia delle Entrate avvierà una misura destinata a cambiare profondamente la gestione delle cartelle esattoriali. Se un debito non risulta incassabile entro cinque anni, lo Stato procederà con la sua cancellazione o lo restituirà all’ente creditore, come nel caso di multe comunali. Questa decisione mira a snellire il sistema, riducendo il cosiddetto “magazzino dei crediti arretrati” che ha raggiunto cifre astronomiche.
Tra le novità spicca anche un’estensione delle possibilità di rateizzazione. Chi ha difficoltà economiche potrà saldare i debiti fino a 120 rate, ossia dieci anni, purché dimostri le proprie condizioni finanziarie. Per i casi meno gravi, le rate disponibili saranno comunque incrementate rispetto al passato in modo da offrire un margine di respiro maggiore ai contribuenti.
Cosa prevede la riforma fiscale
La riforma prevede una distinzione tra diversi tipi di crediti. Per tasse nazionali come Irpef, Iva e contributi Inps, la cancellazione avverrà se il contribuente è nullatenente e non si riscontra possibilità di recupero. Nel caso di multe comunali affidate all’Agenzia delle Entrate, i crediti saranno restituiti all’ente locale, che deciderà autonomamente il da farsi.
Il governo sta inoltre lavorando per delineare con precisione i dettagli della norma. Sarà istituita una commissione incaricata di definire il perimetro delle cancellazioni e valutare strategie per ridurre l’impatto dell’enorme quantità di crediti non riscossi, stimati in oltre 1.200 miliardi di euro.
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