Il Sindacato si schiera contro i tagli nel settore: “le logiche di mercato non hanno nulla a che fare con le reali esigenze educative delle studentesse e degli studenti ticinesi”.
Domani, lunedì 9 dicembre, in Parlamento è previsto l’inizio della discussione del Preventivo 2025. La maggioranza del Gran Consiglio intende confermare i tagli sulla scuola e, in alcuni casi, aumentare il volume delle riduzioni.
Dopo la presa di posizione del Movimento di via Monte Boglia, anche il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), in un comunicato, ha fatto sentire la sua voce contro i tagli previsti dal rapporto di maggioranza della commissione gestione per il preventivo 2025. Lo ha fatto sostenendo la petizione “Salviamo la pedagogia speciale e la scuola ticinese”, contro il taglio di due milioni alle prestazioni pedagogia speciale, e invitando la gente al presidio di domani a Bellinzona.
Nella nota rilasciata, il Sindacato sottolinea quanto l’intenzione di tagliare 2 milioni alla pedagogia specializzata, oltre ai 7 milioni già previsti per le scuole elementari, medie e superiori “sia eclatante”. E si interroga su “come si possa giustificare un taglio di 2 milioni, per mere ragioni di bilancio, su un settore la cui necessità di intervento è crescente, e nel quale le figure professionali adibite a tali attività si trovano sotto una pressione insostenibile”.
Il comunicato riporta inoltre alcune affermazioni critiche emerse nel contesto del dibattito, come “Non vogliamo una scuola ideologica” e “La scuola speciale è un fallimento!”, che il sindacato ritiene rappresentative di una visione che penalizza l’equità e la qualità del sistema scolastico (pubblico): “il loro obiettivo è antipedagogico e antidemocratico: vogliono creare un sistema scolastico a due velocità”. Secondo il Sindacato, i tagli si tradurranno in un numero inadeguato di docenti nella scuola speciale, nella riduzione del numero di ore di logopedia e in un finanziamento insufficiente per gli istituti che accolgono studenti in difficoltà e situazioni complesse.
“Il Cantone Ticino ha già la spesa scolastica pro capite più bassa della Svizzera. È dunque giunto il momento che il Cantone risponda concretamente alla richiesta di affrontare la precarietà del sistema scolastico e giovanile” ha sottolineato il SISA nella nota stampa, perché “le logiche di mercato non hanno nulla a che fare con le reali esigenze educative delle studentesse e degli studenti ticinesi”.
Nel comunicato, il Sindacato (e tutti gli altri organizzatori della manifestazione) auspica una partecipazione ampia di studenti, genitori e docenti al presidio di domani alle 17.30 a Bellinzona. L’obiettivo è di richiamare l’attenzione: “il Parlamento non può più ignorare la volontà di un fronte unito che intende salvaguardare il nostro sistema scolastico”.
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