ROMA-ADISTA. Le politiche migratorie dell’Occidente rivelano sempre più il rifiuto dell’“altro”, soprattutto se nero o musulmano. Purtroppo, è questo il vento razzista che spira in Europa (e non solo), frutto amaro del “suprematismo bianco”, cavalcato oggi da tutti i governi di ultradestra.
Paradigmatica è la politica di Trump negli Usa, come attesta la sua promessa di costruire un muro per bloccare i migranti dell’America meridionale e di espellerne almeno 10 milioni senza documento. Lo stesso spirito domina l’Australia, dove vige una legislazione draconiana per bloccare i migranti dall’Asia.
L’Italia non è da meno per le sue criminali politiche anti-migranti: pioniera in Europa per la realizzazione di una prigione in un altro paese, l’Albania, ove deportare i migranti. “Il progetto Albania – ha affermato il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi – ha segnato il forte interesse di 15 Paesi europei e soprattutto della presidente Ue Ursula Von der Leyen”. Il governo Meloni ha costruito a Gjader un enorme campo di concentramento con sbarre alle finestre, droni e poliziotti. Di fatto, a tutt’oggi, questo campo si è riempito di cani randagi, perché dei 32 migranti arrivati, tutti sono stati riportati in Italia: il costo di questo andirivieni dei disperati della storia è stato di 250mila euro! Lo staff è stato ridotto al minimo: 50 agenti sono rientrati in Italia. Gli altri rimasti si danno alla “bella vita”, come emerge da un reportage di una tv albanese che è riuscita a filmare le giornate dei i nostri agenti, ospitati nell’ Hotel a 5 stelle Raffaelo, tra sauna, bagno turco, palestre, sale relax e gite a Durazzo. Che vergogna! Un fallimento costato caro :900 milioni di euro buttati al vento per pura propaganda populista.
“C’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti – ha affermato recentemente papa Francesco – e questo, se fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave”.
Mi sembra chiaro a tutti che il governo Meloni operi sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti e lo fa con coscienza e responsabilità. Per questo tocca a noi reagire e protestare: in questo mese lo faremo con il Digiuno di giustizia il 10 dicembre a Roma ,dalle ore 16.00 alle 17.30, in via San Nicola De’ Cesarini, area pedonale di Largo Argentina.
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