Roma, 10 dicembre 2024 – La mission, scritta a chiare lettere sul loro sito web ufficiale, è ‘Ridefiniamo la produzione di proteine’. Già, perché Kinsect, startup innovativa e società benefit con sede a Reggio Emilia, si occupa di allevare insetti per la produzione di proteine sostenibili a uso mangimistico: fin dalla fondazione, nel 2021, l’obiettivo è fornire prodotti di alta qualità che migliorino la sostenibilità e promuovano un futuro alimentare più responsabile. Valori che devono aver convinto gli investitori: solo pochi giorni fa, la startup ha annunciato la chiusura di un aumento di capitale da un milione di euro.
Il round di Kinsect
L’operazione, guidata da Farming Future – il polo nazionale di trasferimento tecnologico dell’agrifood tech, nato su iniziativa di Cdp Venture capital – in collaborazione con ToSeed & Partners, rappresenta un passo cruciale nel percorso di crescita di Kinsect: servirà, infatti, al team per sviluppare soluzioni tecnologiche ancor più all’avanguardia per l’allevamento degli insetti. All’investimento hanno partecipato anche Terra Next (acceleratore di startup della bioeconomy, che aveva già incluso la startup reggiana nei propri programmi di accelerazione), Agrox srl e Forest Valley. È bene ricordare, peraltro, che la startup è stata supportata, fin dai suoi primi passi, dalla rete EmiliaRomagnaStartUp, promossa dalla Regione per aiutare i giovani imprenditori a tradurre le proprie idee di business in realtà.
“Contribuire alla decarbonizzazione dell’industria alimentare”
“La chiusura di questo round di investimento ci consente di accelerare ulteriormente lo sviluppo della nostra tecnologia e ampliare la nostra capacità produttiva, rispondendo alla crescente domanda di proteine sostenibili a livello globale e di impianti per la loro produzione – ha dichiarato Giacomo Benassi, founder e ceo di Kinsect -. Il nostro sistema modulare e altamente efficiente – coperto da brevetto – consente di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato, offrendo soluzioni produttive flessibili e capaci di ridurre i costi operativi del processo fino a un 40%. Sono soluzioni rispettose del pianeta, pienamente in linea con i principi dell’economia circolare e in grado di contribuire concretamente alla decarbonizzazione dell’industria alimentare”.
Come saranno utilizzati i fondi raccolti
La startup userà i fondi raccolti per rafforzare la propria posizione sul mercato europeo, espandere la propria capacità produttiva e sviluppare applicazioni dei suoi prodotti. La tecnologia sarà perfezionata e focalizzata ad aumentare la resa delle ‘insect farm’, per consentire la produzione non solo di proteine per mangimi, ma anche di fertilizzanti organici e bioplastiche. L’azienda investirà, inoltre, in ricerca e sviluppo per migliorare ulteriormente l’efficienza e la scalabilità dei suoi sistemi di allevamento, posizionandosi come leader tecnologico nel settore.
Come funziona la soluzione messa a punto dalla startup
Ma in cosa consiste la tecnologia brevettata da Kinsect – finalizzata alla produzione di uova di mosca soldato – e perché è così vantaggiosa? A spiegarlo sono gli stessi fondatori: Giacomo Benassi, Stefano Guerrieri, Giovanni Andrea Ferrari e Marco Benassi, ai quali si è unita, fin dall’inizio dell’avventura, l’entomologa Giulia Pinotti. “Garantiamo una densità di mosche senza precedenti (da 37.000 a 46.000 mosche/m^3) grazie alla nostra camera di volo. Al suo interno, il movimento automatizzato delle gabbie, unito a temperatura e umidità costanti, crea l’ambiente ideale per l’accoppiamento delle mosche e la produzione di uova. Non è più necessario l’intervento manuale dell’operatore: il nostro approccio innovativo elimina, infatti, la necessità di trasferire le uova tra i raccoglitori e i vassoi di ingrasso. I nostri dispositivi brevettati per la raccolta delle uova sono stati testati in laboratorio e in produzione per cinque anni e possono garantire un’efficienza ottimale. La schiusa automatica delle uova avviene direttamente sui vassoi di alimentazione, riducendo le attività che richiedono manodopera e migliorando la produttività complessiva. L’intera operazione può essere monitorata e gestita da remoto grazie al nostro software gestionale”.
A chi si rivolge la startup
Principali clienti sono le ‘insect farm’, alcune realtà italiane specializzate nella produzione di insetti. Nel nostro Paese, le proteine derivate dagli insetti sono utilizzate principalmente – per ora – nel pet food e nell’itticoltura. Quali benefici assicurano? Innanzitutto, gli insetti sono allevati senza l’uso di antibiotici e, dunque, costituiscono una fonte proteica di alta qualità. Al contrario delle fonti proteiche tradizionalmente usate per la mangimistica – in primis, farina di pesce e soia – le larve di mosca soldato nera (o ‘Bsf’) non comportano costi ambientali significativi (come la deforestazione e l’eccesso di pesca selvaggia) e riducono al minimo il consumo di risorse e Co2.
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