Milano, 9 dicembre 2024 – Si complicano le indagini relative alla morte di Ramy Elgaml: la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati, in vista degli accertamenti, due carabinieri contestando a entrambi favoreggiamento personale e depistaggio. Il carabiniere alla guida era già iscritto per omicidio stradale come il 22enne Fares Bouzidi, che era alla guida del TMax a bordo del quale si trovava anche il 19enne rimasto ucciso nello schianto del mezzo dopo un lungo inseguimento, la notte del 24 novembre scorso, all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, nel quartiere Corvetto a Milano.
Si indaga per falso in relazione al verbale d’arresto per resistenza per Bouzidi, che non faceva riferimento all’impatto tra auto e moto. E per depistaggio sulla presunta cancellazione di un video di un testimone.
La Procura – l’inchiesta è affidata ai pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano, co assegnatario anche il procuratore capo Marcello Viola – ha iscritto due carabinieri per favoreggiamento personale e depistaggio in relazione a quanto accaduto subito dopo l’impatto. Dal verbale dei carabinieri non emerge nessuna traccia dell’impatto, avvenuto invece tra l’auto e il mezzo a due ruote e di cui parla un testimone; testimone che ha messo a verbale anche di essere stato costretto a cancellare un video dell’incidente. Due aspetti – falso e depistaggio – che assumono un rilievo non secondario in una vicenda con contorni ancora da chiarire. All’indomani dell’impatto, sia il vice brigadiere al volante che il ragazzo alla guida dello scooter sono stati indagati per omicidio stradale. Ora resta da chiarire, tramite analisi sul cellulare del testimone, l’esistenza o meno del video di quanto accaduto quella notte.
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