La Bce vuole agevolare il mercato delle cartolarizzazioni in Europa. Perciò la banca centrale spinge per operazioni più standardizzate, tali da velocizzare le autorizzazioni della Vigilanza alle banche sul «trasferimento significativo del rischio» (Srt nell’acronimo inglese) che consente agli istituti di liberare capitale per nuovi finanziamenti all’economia. «Il miglioramento del mercato delle cartolarizzazioni può aiutare ad ampliare i mercati dei capitali Ue e a fornire prestiti all’economia reale», ha osservato la Bce nella risposta alla consultazione della Commissione Ue sulle cartolarizzazioni. Bruxelles ha suggerito requisiti più morbidi e possibili garanzie europee (sul tema si veda MF-Milano Finanza dell’11 ottobre).
La posizione Bce
Le nuove regole, secondo Bce, «dovrebbero promuovere la crescita sostenibile del mercato delle cartolarizzazioni e incentivare il trasferimento dei rischi al di fuori del settore bancario». Le misure inoltre «dovrebbero promuovere transazioni semplici e trasparenti».
La Bce ha precisato di aver «sostenuto di recente gli sforzi del settore bancario per standardizzare e semplificare ulteriormente le cartolarizzazioni, al fine di consentire una valutazione più snella e rapida del trasferimento significativo del rischio (Srt) da parte dell’autorità di vigilanza». In questa direzione sta lavorando anche il settore bancario con la Fbe (Federazione Bancaria Europea).
Un report di Mediobanca ha evidenziato che una riforma dello strumento Srt in Europa potrebbe raddoppiare il numero di banche in grado di liberare asset e fare spazio nei bilanci per sostenere i nuovi investimenti necessari nel digitale, nell’indipendenza energetica e nella difesa.
Le cartolarizzazioni Srt
Le cartolarizzazioni Srt sono di due tipi: tradizionali e sintetiche. Con le operazioni tradizionali (o cash), la banca vende le attività beneficiando di una liberazione di capitale e di un afflusso di liquidità. Le transazioni tradizionali possono anche essere utilizzate per rimuovere i non-performing loan. Le transazioni sintetiche, invece, consentono alle banche di mantenere in bilancio i prestiti sottostanti. Il rischio di credito viene trasferito attraverso derivati o garanzie. Entrambi i tipi di transazioni possono essere considerati come cartolarizzazioni «semplici, trasparenti e standardizzate» (Sts) se soddisfano alcuni criteri. Le cartolarizzazioni Sts beneficiano di un trattamento patrimoniale più vantaggioso.
Nel 2022 più di 30 banche hanno completato 118 cartolarizzazioni Srt per un valore nozionale totale di 170 miliardi di euro, in gran parte attraverso operazioni sintetiche. I valori sono raddoppiati rispetto al 2020. Anche negli ultimi mesi le banche europee (per esempio Deutsche Bank, Bnp Paribas, Bbva e Banco Santander) hanno mostrato un rilevante interesse per le transazioni Srt. In questo scenario di crescita, il Fmi ha anche avvisato riguardo a possibili rischi sistemici. Le cartolarizzazioni tradizionali (non Srt) invece hanno perso terreno rispetto ai tempi della crisi finanziaria del 2008.
La spinta Bce
Per Francoforte, il mercato delle cartolarizzazioni «trarrebbe beneficio da ulteriori iniziative per migliorare la standardizzazione». Proprio la standardizzazione è secondo la Bce «la misura di maggiore impatto» per le cartolarizzazioni, anche attraverso la creazione di una piattaforma Ue, mentre la riduzione dei requisiti di capitale «non darebbe ulteriori incentivi». La Bce di fatto garantirà autorizzazioni più rapide (in due settimane invece di almeno tre mesi secondo Bloomberg) nelle cartolarizzazioni bancarie più semplici e standardizzate. Le banche avrebbero così convenienza a seguire processi e template standard. (riproduzione riservata)
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