Il Dlgs n. 110/2024, chiamato “Decreto Riscossione”, è in vigore dallo scorso agosto, anche se le regole saranno applicate dal prossimo 1° gennaio. Il Decreto nasce con il preciso obiettivo di velocizzare le procedure di recupero dei debiti fiscali, semplificando l’intero processo, ma soprattutto togliendo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione l’impegno di emettere la cartella di pagamento, indicando dettagli come importo, interesse e termine ultimo. Finora, se alla scadenza del pagamento non c’era traccia di pagamenti, scattava l’esecuzione forzata, come il pignoramento dei beni.
Il nuovo Decreto, al contrario, rende immediatamente esecutivi atti dell’Agenzia delle Entrate relativi a tasse non pagate, recupero crediti non spettanti e imposte come il bollo auto, facendo scattare in automatico il pignoramento. Al contribuente sono concessi 30 giorni dalla notifica dell’atto esecutivo per pagare; in caso contrario, entro 180 giorni – a meno che ci siano sospetti su possibili tentativi di vendere o occultare beni – potrebbe scattare il pignoramento senza altri preavvisi.
Dal terzo al quinto articolo, il Decreto disciplina il discarico automatico (o anticipato) dei ruoli, ovvero le procedure che si attivano quando il credito è ormai considerato inesigibile. La regola generale è che, dal prossimo anno, le quote affidate all’Agenzia non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento “sono automaticamente discaricate”, secondo quanto stabilito da un decreto del Mef. In alcuni casi, la legge prevede il discarico anticipato, ad esempio nei casi di fallimento o liquidazione giudiziale.
Ad affiancare l’Agenzia nella selezione dei crediti custoditi in magazzino e diventati inesigibili sarà una commissione formata da un presidente di sezione della Corte dei conti, anche a riposo, un rappresentante del Dipartimento delle finanze e uno del Dipartimento della ragioneria generale dello Stato dello stesso Ministero, oltre a un rappresentante delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano e un rappresentante degli enti locali designati dalla Conferenza unificata.
Ma il Dlgs n. 110/2024 non porta soltanto cattive notizie, perché oltre a velocizzare i pignoramenti, prevede anche di aiutare chi, malgrado la buona volontà, non riesce a pagare i propri debiti con il Fisco perché attraversa un periodo di difficoltà economica, senza comprometterne la possibilità di sostenere le spese necessarie per vivere.
Scendendo nel dettaglio, per i debiti fino a 120.000 euro non è più necessario presentare una documentazione dettagliata per richiedere la rateizzazione, ma è sufficiente una semplice dichiarazione di trovarsi in temporanea difficoltà economica: la valutazione della situazione del contribuente terrà conto dell’ISEE per le persone fisiche e dell’indice di liquidità per le imprese.
A quel punto, sarà possibile frazionare le rate in precisi periodi: dal 2025 al 2026, fino a 84 rate mensili; dal 2027 al 2028, fino a 96 rate mensili; dal 2029, fino a 108 rate mensili.
Un’altra novità è la compensazione automatica da parte dell’Agenzia delle Entrate: se prima i contribuenti potevano scegliere se utilizzare il rimborso per compensare il proprio debito fiscale, adesso questo diventerà obbligatorio e automatico, e lo stesso ente lo potrà utilizzare per compensare il debito persistente.
Un’altra modifica riguarda le cartelle esattoriali, con l’introduzione di nuovi metodi per permettere al contribuente di impugnarle, tra questi l’impossibilità di partecipare a gare d’appalto, la difficoltà nella cessione d’azienda e il rischio di perdere finanziamenti.
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