Il fatto che il prossimo Tuttopizza, in primavera, si terrà contemporaneamente a Napoli e a Shanghai è un effetto dell’importante accordo di collaborazione per la filiera della pizza napoletana verso i mercati extraeuropei. Tre esseri umani su otto si nutrono di pizza, ma benefici commerciali per la Campania potrebbero essere maggiori, parafrasando il pensiero dell’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo.
Proprio per questo, da ieri, i prodotti partenopei della filiera della pizza saranno lanciati verso i mercati lontani. L’obiettivo si estende anche a far raggiungere Las Vegas, Canada, India o Indonesia alle imprese del territorio. È questo lo scopo della partnership lanciata ieri mattina a Palazzo Santa Lucia tra Tuttopizza, Sial-Comexposium (due dei principali network di fiere del pianeta, entrambi francesi: il primo conta 60 anni di storia ed è il maggior network dell’agroalimentare nel mondo; il secondo è stato creato addirittura 120 anni fa e i due soci di maggioranza sono la Camera di Commercio di Parigi e la banca Credit Agricole). Stiamo insomma parlando di una collaborazione di livello massimo, sostenuta dalla Regione, che si situa nel contesto delle operazioni di tutela messe in campo dalla stessa Regione per i prodotti alimentari della Campania. Per portarle avanti sono stati stanziati circa 500mila euro, tra fondi regionali e finanziamenti europei. Il primo evento di rilievo sarà tra 19 e 21 maggio 2025: Tuttopizza, in quelle date, si svolgerà nello stesso momento a Napoli e a Shanghai. Un filo rosso tra oriente e occidente, insomma, che contribuirà non solo alla diffusione della pizza napoletana (già nota in tutto il mondo) ma soprattutto all’esportazione dei prodotti campani con cui viene realizzata.
Gli obiettivi
A sottolineare gli obiettivi della partnership tra Tuttopizza, Sial-Comexposium e Universal marketing è l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo: «La pizza è accostata a Napoli in tutto il mondo, ma non ne traiamo i giusti benefici commerciali – le sue parole – perché spesso non è collegata ai nostri prodotti. Ora dobbiamo fare in modo che l’arte del pizzaiolo sia associata alla qualità delle produzioni campane». Tuttopizza Napoli e Tuttopizza Shanghai, in contemporanea: al Sial Shanghai, tra le principali fiere del pianeta, in primavera ci saranno dunque punti vendita e masterclass in uno spazio interamente dedicato alla pizza napoletana. Ma sarà solo la prima tappa. Già si punta ai saloni del food di Las Vegas, Giacarta e India. «Sono eventi nel mondo per valorizzare l’arte, la pizza e le aziende che campane che vogliono esportare i loro prodotti all’estero», le parole di Raffaele Biglietto, co-ideatore di Tuttopizza. «Come tutti sappiamo, le radici della vera pizza napoletana si trovano a Napoli – ha spiegato Laurent Noel, Managing Director della Comexposium – perciò abbiamo voluto internazionalizzare l’evento». «Rappresentiamo da anni il Sial China – ha aggiunto Donato Cinelli, presidente di Universal Marketing e agente di Sial per l’Italia – e conosciamo bene il suo potenziale e lo sviluppo che potrebbe portare alle nostre imprese».
Il mercato
Nicholas Trentesaux, manager di Sial, fornisce alcuni dati generali sulla pizza che devono far riflettere: «L’80% degli Europei consuma pizza. Degli 8 miliardi di persone sul pianeta, 3 miliardi consumano pizza. Attualmente il Paese leader nel mercato sono gli Usa, con dieci pizze consumate per ogni abitante». India e Indonesia sono i mercati ancora meno battuti, in tema di pizza. Lo scopo del progetto lanciato dalla Regione, insomma, è far guadagnare terreno alla pizza napoletana non tanto a livello immateriale (già tanti sanno che la pizza napoletana, patrimonio Unesco, è nata all’ombra del Vesuvio), ma piuttosto a livello dell’indotto commerciale: si spera di far crescere le aziende che producono gli ingredienti della pizza in Campania (pomodori, farina). La pizza originale, insomma. La Regione sta operando con fondi regionali, ma a partire da questi mesi si procederà anche con fondi comunitari: a disposizione dei consorzi di tutela come San Marzano, Piennolo, Igp Campania o Sannio, verranno stanziati delle risorse spesate all’70-80% da fondi comunitari. Per la prima fase, Tuttopizza tra Napoli e Shanghai, siamo intorno ai 200mila euro. Altri 300mila euro potrebbero arrivare con i fondi comunitari.
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