Mentre in Italia, tra le polemiche, entrano in vigore i nuovi obblighi sugli affitti turistici, il Consiglio Comunale di New York City sta esaminando un nuovo disegno di legge che potrebbe modificare le attuali restrizioni sugli affitti brevi introdotte dalla Local Law 18 nel 2023, in particolare per i proprietari di abitazioni uni e bifamiliari. Come riportato da The Wall Street Journal, l’obiettivo è trovare un equilibrio tra le esigenze dei residenti, i proprietari di immobili e i turisti, mitigando così un quadro normativo che era stato preso a modello da chi sostiene che questo genere di locazione vada pesantemente limitato.
Restrizioni attuali per gli affitti brevi a New York
Le norme attualmente in vigore a New York consentono ai proprietari di ospitare un massimo di due adulti per soggiorno e richiedono la loro presenza fisica nell’abitazione durante il periodo di locazione. Tali restrizioni hanno determinato un calo drammatico degli annunci su piattaforme come Airbnb: dai quasi 23.000 di gennaio 2023, si è passati a circa 3.700 nel mese scorso. Questo cambiamento ha avuto un impatto diretto sui turisti in arrivo nella Grande Mela, che rappresentano una risorsa economica fondamentale per la città. Con meno opzioni disponibili su Airbnb, molti visitatori si sono orientati verso gli hotel, dove il prezzo medio per una notte a New York ha raggiunto i 417 dollari a settembre 2024, il livello più alto mai registrato.
Le reazioni di hotel e proprietari alle norme anti Airbnb
Da una parte, il settore alberghiero ha accolto con favore le restrizioni, vedendole come un’opportunità per rafforzare il proprio mercato. Dall’altra, numerosi proprietari di immobili hanno lamentato l’impatto negativo sulla loro capacità di generare reddito. Per molti, gli affitti brevi rappresentano una fonte essenziale di rendita non tanto per arricchirsi quanto per coprire mutui e spese. “Non siamo persone ricche. Le persone ricche non condividono le loro case”, affermano alcuni proprietari, sottolineando come la normativa colpisca soprattutto i piccoli proprietari.
La nuova proposta di legge sugli affitti brevi a New York
Il disegno di legge in discussione mira a modificare queste regole, consentendo a quattro adulti di soggiornare senza l’obbligo della presenza del proprietario, offrendo maggiore flessibilità, ad esempio durante brevi assenze per vacanze. Tuttavia, il dibattito resta acceso: da un lato, chi teme un impatto negativo sul mercato degli affitti a lungo termine; dall’altro, chi evidenzia i benefici economici per residenti e turisti.
I problemi della norma anti-Airbnb di New York
La Local Law 18, introdotta per affrontare la crisi abitativa di New York, così come è ora, vieta la maggior parte degli affitti brevi di appartamenti interi su piattaforme come Airbnb per soggiorni inferiori a 30 giorni, salvo che il proprietario sia presente. Per operare legalmente, i locatori devono inoltre registrarsi presso il comune. Tuttavia, Airbnb ha contestato questa normativa definendola un “divieto di fatto” alla piattaforma. Nonostante il ricorso in tribunale, la legge è rimasta in vigore.
Secondo il presidente di Aigab, associazione italiana dei gestori di affitti brevi, Marco Celani, che qualche mese fa ha analizzato i dati su Il Sole 24 Ore, nel 2023, il portale Inside Airbnb ha monitorato circa 43.000 annunci online a New York City, di cui il 42% riguardava camere in condivisione e il 56% case intere. Tuttavia, rispetto al totale delle abitazioni presenti in città (circa 7,8 milioni), gli affitti brevi rappresentavano solo lo 0,5% del totale. Una quota ritenuta “irrilevante” da Celani, secondo il quale la decisione di limitare gli affitti brevi risponde a interessi particolari piuttosto che a un’emergenza reale.
L’entrata in vigore della legge ha di fatto causato un calo del 70% degli annunci di affitti brevi su Airbnb, con un impatto particolarmente forte fuori Manhattan, dove il numero di annunci è diminuito del 90%, secondo i dati di AirDna, una società di analisi del settore. Tuttavia, molti alloggi precedentemente destinati ai soggiorni brevi non sono stati convertiti in affitti a lungo termine: a luglio 2024, erano disponibili su Airbnb più di 32.000 alloggi per soggiorni superiori a 30 giorni.
Effetti economici e sul mercato immobiliare
Nonostante le nuove regole, i costi degli affitti non sembrano essere diminuiti in modo significativo. Secondo Zillow, l’affitto mediano a New York è sceso di circa 100 dollari al mese rispetto all’agosto 2023, ma altre fonti, come Apartments.com, riportano un aumento di 100 dollari rispetto all’anno precedente, con il costo medio per un appartamento con una camera da letto vicino ai 3.900 dollari. Un rapporto di Douglas Elliman evidenzia che l’affitto medio a Manhattan, Brooklyn e in parte del Queens è diminuito del 7% rispetto al 2023, ma attribuisce questa riduzione alla presenza di appartamenti di dimensioni sempre più piccole. A Manhattan, il prezzo per piede quadrato è il secondo più alto di sempre.
Anche il settore alberghiero ha visto un aumento dei costi: a luglio 2024, le tariffe degli hotel sono cresciute del 2% rispetto al 2023, secondo CoStar. Nel frattempo, lo stato del New Jersey ha beneficiato di un incremento della domanda di affitti brevi, con un afflusso di turisti che preferiscono soggiornare fuori dalla città.
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