Per motivi di salute concessi i domiciliari, l’udienza per ridiscutere il rientro in cella rinviata a gennaio. La mamma di Erika: «Viviamo un incubo. Hanno pensato alla sua salute ma non alla nostra»
«Non voglio più vedere il killer di mia figlia libero». Eppure a Natale Dimitri Fricano passerà le festività vicino casa dei genitori della donna che ha ucciso. L’uomo, 30enne, è stato condannato per il femminicidio di Erika Preti ma, per motivi di salute, gli erano stati concessi i domiciliari. Un mese fa il tribunale di Sorveglianza doveva discutere il rientro in cella, ma l’udienza prevista a novembre è stata rinviata e la decisione sarà probabilmente presa a gennaio con la possibilità che il provvedimento lo lasci a Biella per un altro anno, dato che le sue condizioni fisiche non sarebbero migliorate, nonostante le cure a cui è stato sottoposto all’ospedale di Biella.
Un dolore per Tiziana Suman e Fabrizio Preti. «Ci aspettavamo almeno che il caso venisse affrontato, nessuno ha pensato a noi – dice la mamma di Erika che si è già ritrovata faccia a faccia con l’omicida della figlia-. Hanno pensato alla sua salute ma non alla nostra. Abbiamo perso una figlia e ora viviamo un incubo».
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