Nei primi nove mesi del 2024 l’export del Friuli Venezia Giulia ha subito un sensibile calo del 4,9%, corrispondente a circa 730 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Questa diminuzione delle vendite estere, basata su dati Istat rielaborati dall’Ires FVG, si inserisce in un contesto nazionale non positivo (-0,7%) e fa registrare alla regione un arretramento marcato rispetto ad altre aree del Nordest (-1,8%). È quanto emerge da un’analisi del ricercatore Alessandro Russo (Ires FVG).
Un quadro nazionale e regionale a confronto
Nel panorama italiano, il calo dell’export nazionale è stato più contenuto (-0,7%), mentre all’interno del Nordest si segnalano trend negativi per Veneto (-2,6%) ed Emilia Romagna (-1%), con la sola eccezione del Trentino Alto Adige (+3,3%). A questo scenario si aggiunge anche la flessione delle importazioni regionali (-1,5%), che riduce l’avanzo commerciale del FVG da 6,9 a 6,3 miliardi di euro.
Settori in affanno
A spingere verso il basso i risultati dell’export FVG sono principalmente alcuni settori chiave dell’economia regionale:
- Metallurgia: -8,9%
- Macchinari: -10,7%
- Apparecchiature elettroniche: -25,9%
A fronte di questi dati negativi, emerge la performance positiva della cantieristica navale (+13,5%), il cui contributo è stato determinante per contenere ulteriormente il calo complessivo (senza la cantieristica si sarebbe toccato il -7,7%). Segni di vitalità si registrano nell’agroalimentare (+8,4%) e nella produzione di mobili (-2,8%), che ha quasi tenuto rispetto al 2023.
Differenze a livello provinciale
Analizzando i risultati per territorio, spicca la crescita della ex provincia di Gorizia (+28%), mentre le altre aree mostrano flessioni:
- Trieste: -13,2%
- Udine: -9,9%
- Pordenone: -1,5%
A Trieste pesa la debolezza del comparto delle apparecchiature per telecomunicazioni, a Udine quella di prodotti siderurgici e macchine per impieghi speciali.
Destinazioni geografiche: USA, Germania e Austria in calo, Regno Unito e Polonia in controtendenza
Sul fronte geografico, le destinazioni tradizionali dell’export regionale hanno registrato riduzioni:
- Stati Uniti: -3,4%
- Germania: -8,7%
- Austria: -18,7%
In controtendenza invece il Regno Unito (+89,2%), che ha beneficiato dell’export navale, e la Polonia (+13,2%), sostenuta dal comparto metallurgico.
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