Buone notizie per i ragazzi che vogliono acquistare una casa. Il Bonus Prima Casa dedicato ai giovani under 36 rappresenta un’opportunità per favorire l’autonomia abitativa. Introdotto con il Decreto “Sostegni bis” (D.L. n. 73/2021), l’incentivo offre agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima abitazione principale. Per usufruire del bonus, è essenziale che il contratto preliminare di acquisto venga registrato entro il 31 dicembre 2023. Le agevolazioni si applicano agli atti stipulati tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2024, con l’obiettivo di sostenere chi desidera compiere il passo verso l’indipendenza. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Come usufruire dell’agevolazione
L’Agenzia delle Entrate, con il principio di diritto n. 5/2024, ha stabilito che per usufruire dell’agevolazione sugli atti definitivi stipulati entro il 31 dicembre 2024, è indispensabile che il contratto preliminare per l’acquisto dell’abitazione sia stato firmato e registrato entro il 31 dicembre 2023. Questo chiarimento è ribadito anche nella circolare n. 14/E del 18 giugno 2024. In pratica, se il contratto preliminare è stato sottoscritto nel 2023 ma registrato nel 2024, non sarà possibile richiedere il beneficio. Allo stesso modo le agevolazioni non si applicano nei casi di acquisizione dell’immobile tramite provvedimento giudiziale: se il verbale di aggiudicazione risale al 2023, ma il decreto di trasferimento immobiliare è stato emesso nel 2024, il beneficio non sarà riconosciuto.
Chi riguarda la misura
In quanto ai beneficiari possono accedere alle agevolazioni i giovani che non abbiano ancora compiuto i 36 anni di età nell’anno in cui viene stipulato l’atto e che abbiano un indicatore un Indicatore della Situazione Economica Equivalente non superiore a 40mila euro annui. L’Isee viene calcolato in base ai redditi percepiti e al patrimonio posseduto nel secondo anno precedente la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) all’Inps, un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali necessari per descrivere la situazione economica del nucleo familiare.
I benefici della normativa
La normativa prevede una serie di benefici significativi per chi effettua determinate operazioni di acquisto. Nel caso di compravendite non soggette a Iva, è garantita l’esenzione dal pagamento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riducendo così i costi complessivi legati alla transazione. Per gli acquisti soggetti a Iva, invece, oltre all’esenzione da queste imposte, viene riconosciuto un credito d’imposta il cui valore corrisponde all’importo dell’Iva pagata al venditore, offrendo un vantaggio fiscale che può essere utilizzato in compensazione o per altre finalità.
Come usare il credito d’imposta
Il credito d’imposta può essere utilizzato in vari modi per ridurre l’impatto fiscale su determinate operazioni. Può essere applicato per abbattere le imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni relative agli atti e alle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito. Inoltre, può essere impiegato per ridurre le imposte sui redditi delle persone fisiche, dichiarate nella dichiarazione successiva all’acquisto agevolato, con la possibilità di compensare l’importo residuo tramite il modello F24, indicando il codice tributo “6928”.
Il credito può anche essere utilizzato come esenzione dall’imposta sostitutiva sui finanziamenti per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione di immobili a uso abitativo. Inoltre, l’acquisto della prima casa da parte di under 36, come per altri atti soggetti all’imposta di registro proporzionale, è esente anche dall’imposta di bollo.
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