Sassari. «Una città metropolitana, capace di concepirsi e di immaginarsi come tale, di dotarsi di servizi efficienti, di dare risposte efficaci alle esigenze della propria comunità, di risolvere i problemi su cui si contorce da tempo, di guardare avanti, di essere ambiziosa, di sognare e di sperare insieme alle nuove generazioni, di saper interpretare un cambiamento che non può più essere rimandato». Secondo il sindaco Giuseppe Mascia, è questa la Sassari che viene tratteggiata dall’amministrazione di cui è a capo grazie al Dup, il Documento unico di programmazione, che dopo una discussione lunga e proficua ha superato il vaglio del consiglio comunale. Al termine della votazione il sindaco si dichiara soddisfatto e ringrazia tutta l’aula: la sua maggioranza, che ha votato a favore del documento presentato a inizio seduta dall’assessore alla Programmazione, Giuseppe Masala, prima di cedere la parola a tutti i componenti della giunta, per una illustrazione corale che spiegasse meglio il lavoro di squadra che c’è dietro, e che ha coinvolto tutti settori dell’amministrazione e i rispettivi dirigenti; ma anche l’opposizione, la cui apertura di credito nei confronti del sindaco e dell’esecutivo si è tradotta in un’astensione collettiva, con la sola eccezione del consigliere Christian Luisi che ha votato a favore.
Il Documento unico di programmazione approvato oggi è un faldone di 257 pagine e 379 azioni, ripartite in base ai 117 obiettivi operativi indicati, a loro volta rispondenti a 54 obiettivi strategici, delineati sulla base di 3 indirizzi individuati lungo un unico obiettivo finale: cambiare prospettiva. Inclusione, sicurezza, accessibilità, pari opportunità, sostenibilità, innovazione, sviluppo del territorio, qualità dell’abitare, partecipazione, governance territoriale, comunicazione ed efficienza della macchina amministrativa. Nel primo Dup dell’era Mascia ogni impegno teorizzato nelle Linee programmatiche diventa un obiettivo. Da quello di costruire una Sassari a misura di tutte e tutti a quello di farne un punto di riferimento in ambito culturale, a livello territoriale e non solo. Se da un lato si mira a incentivare la partecipazione delle cittadine e dei cittadini ai processi decisionali, d’altro canto Sassari ambisce a riappropriarsi del suo ruolo di guida del territorio, a iniziare dall’attuazione della Città metropolitana attraverso la collaborazione dell’attuale governance della Provincia di Sassari, così da dare immediata operatività al nuovo ente.
Dopo l’introduzione del direttore generale, Claudio Castagna, che si è focalizzato sul metodo e sulle novità formali contenute nel documento, è stato l’assessore Masala a introdurre il dibattito consiliare. «Nei prossimi vent’anni Sassari perderà quasi 20mila abitanti, un trend che la politica non può ignorare e che la classe dirigente deve provare a invertire», è la sfida di Masala. «Sarà fondamentale accompagnare il territorio verso la nascita della Città metropolitana di Sassari – aggiunge – è la vera sfida di questa città e di questo territorio». Per l’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni, «la città che cambia mette al centro le persone, se ne prende cura e offre servizi di qualità per garantire una buona qualità di vita, diventando un punto di riferimento nel territorio». L’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Sanna, rimarca che «realizzare le opere in attesa significa avere una visione pragmatica dell’idea di cittá che abbiamo teorizzato, iniziando subito a concretizzare la città a misura di tutti». Lalla Careddu, assessora ai Servizi sociali, parla di «città duttile, in grado di adattarsi velocemente ai mutamenti sociali, lavorando per migliorare la tempestività e l’efficacia dei servizi». Sarà necessario rianimare il tessuto produttivo e occupazionale, come afferma l’assessore alle Attività produttive, Lello Panu. «Attività produttive ed Edilizia privata sono due settori fortemente performanti, vengono evasi mediamente 5.700 pratiche edilizie e circa 500 dichiarazioni di agibilità all’anno – spiega – lavoriamo per dare risposte e agevolare il rilancio». Un impegno che richiede pianificazione e «un ragionamento molto serio su Predda Niedda, sui luoghi della cultura, sui litorali, sulle periferie, sui tanti centri storici, rivedendo e riconsiderando gli strumenti urbanistici in funzione di una dimensione, di una ambizione e di una prospettiva nuove». Iniziando dalla fruibilità della città, che per l’assessore alla Mobilità, Massimo Rizzu, passa per «la capacità di Sassari di diventare città metropolitana ed essere guida del territorio». Per l’assessora alle Politiche della casa, Patrizia Mercuri, «le parole d’ordine sono tre: riqualificazione, rigenerazione e rifunzionalizzazione, con un occhio di riguardo alle fasce più deboli della nostra città». Tutto questo grande sforzo, naturalmente, va coniugato con i principi della sostenibilità. «La transizione ecologica deve rappresentare l’evoluzione di un impegno a favorire lo sviluppo economico nel totale rispetto del nostro territorio, delle sue specificità e delle sue potenzialità», dice il vicesindaco e assessore alla Transizione ecologica, Tore Dau.
Poi la palla passa ai consiglieri, che con toni e contenuti diversi portano ciascuno il proprio contributo a un confronto che il sindaco Mascia, nell’intervento conclusivo, definisce «corposo, articolato e non scontato», sottolineando che «in città il clima è cambiato e la comunità guarda con occhi diversi all’amministrazione, con grandi aspettative che non intendiamo deludere».
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