Siderno: un teatro dell’assurdo amministrativo.
Nell’edizione della Gazzetta del Sud di ieri troneggia la fotografia della sindaca, accompagnata da un’intervista che proclama a gran voce che Siderno è tornata “normale”.
In realtà quella dichiarazione della sindaca suona come un maldestro tentativo di autocelebrazione.
Ma per chi vive davvero questa città, la normalità descritta è una chimera: strade e marciapiedi in rovina, opere pubbliche mai iniziate o lasciate marcire incompiute, un lungomare agonizzante, una villa comunale cementificata, sfregiata e trasformata in un insulto all’ambiente.
E vogliamo parlare dello stadio Raciti: un vecchio ricordo il manto erboso che faceva distinguere la nostra struttura sportiva da tante altre ed in linea con la storia sportiva di Siderno.
Che dire poi degli spazi verdi o della rete idrica?
Siamo abbandonati a un destino di degrado, con transenne, quando presenti a segnalare le buche, che sembrano ormai diventate parte integrante dell’arredo urbano.
Eppure, la “normalità” della sindaca include anche festicciole a base di salsicce e pizza, spacciate per eventi culturali di spessore.
Tutto questo viene presentato come un grande risultato, ma non è altro che un’offesa all’intelligenza dei cittadini.
Un’operazione di propaganda, un esercizio di retorica vuota, destinata a confondere i più ingenui.
A tutto questo si aggiungono le recenti comparsate video sui social della nostra prima cittadina, dove, con un fare quasi teatrale, ci presenta lo “stato” dei lavori della villa e della piscina comunale.
In questi “siparietti digitali” la sindaca è accompagnata dal dirigente dell’ufficio tecnico, che sembra la gamba sulla quale si regge l’amministrazione, e nonostante la quale la compagine amministrativa è stata protagonista di plateali scivoloni, inevitabilmente tradottisi in seri danni per la città e per i sidernesi (vedi la vicenda della perdita del finanziamento per dell’asilo di via Triste).
Ma la vera domanda è: dov’ è finita l’assessora ai lavori pubblici che ormai da più mesi è politicamente scomparsa da ogni intercettazione radar e/o satellitare?
E perché la sindaca si nasconde dietro il paravento tecnico anziché assumersi la responsabilità politica?
Questi atteggiamenti palesano l’incapacità di questa amministrazione di governare Siderno.
Se i ruoli chiave della politica vengono soppiantati dai tecnici, qual è la funzione di una giunta regolarmente retribuita dai cittadini?
Siderno merita di più di un’amministrazione che si limita a recitare copioni mediatici senza risolvere i problemi concreti.
La nostra città merita una guida capace, che non si accontenti di nascondere il proprio fallimento dietro cortine fumogene.
E allora, tornando alle parole di Checco Zalone, verrebbe da dire: “Ma sono del mestiere?”.
Siderno2030
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