Natale 2024 è sempre più vicino e, come tradizione, le strade e soprattutto i social network si sono riempiti di automobili (di ogni tipo e grado) ricoperte di lucine colorate e festose. Tutto bello, se non fosse che la pratica è del tutto illegale e pericolosa. Cosa si rischia?
Ovviamente le leggi variano in base alla località, ogni Stato ha le sue direttive, ad esempio la polizia stradale del Wyoming, negli Stati Uniti, ha ricordato ai conducenti tramite un post ufficiale che è illegale avere delle luci colorate sull’auto – soprattutto se di colore rosso o blu. Dal punto di vista della sicurezza, si corre anche il rischio di distrarre gli altri conducenti e rendere più difficile capire quando l’auto sta frenando – con le luci degli stop che si confondono con tutte le altre.
Sempre in Wyoming si rischia una multa di 100 dollari se pizzicati con la vettura ricoperta di luci; lo stesso accade in Massachusetts e in Pennsylvania, ma come funziona in Italia? Anche “da noi” la normativa è piuttosto restrittiva. Anche se il Codice della Strada non nomina in maniera esplicita le luci di Natale, l’articolo 154 dice espressamente che è vietato utilizzare dispositivi luminosi non previsti dalla normativa.
Inoltre una circolare del Ministero dei Trasporti del 2007 chiarisce che “non è consentito circolare sulle strade con un veicolo eccessivamente decorato con luci luminose” in quanto “l’illuminazione vistosa provoca una distrazione eccessiva”. L’importo di eventuali multe può variare in base alla situazione, si può però arrivare a pagare diverse centinaia di euro di sanzione, dunque fate attenzione a non lasciarvi trasportare troppo dallo spirito natalizio – che già secondo il Codacons come automobilisti siamo vessati dalle multe.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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