Questione di pochi giorni, una settimana o due al massimo, ed arriverà il bando che aggiudicherà il servizio di trasporto pubblico locale. Una vera e propria svolta storica per il Polesine, dal momento che il servizio non è mai andato a gara prima d’ora. L’annuncio è arrivato venerdì, durante il consiglio provinciale, nel punto all’ordine del giorno dedicato alla ricognizione periodica della situazione gestionale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica gestiti da palazzo Celio. Un passaggio, questo, dovuto a norma di legge e che riguarda servizi quali la biglietteria di Villa Badoer a Fratta, giusto per citarne un paio, e appunto il trasporto pubblico locale che vede l’arrivo entro l’anno della procedura di affidamento del bando di gara.
Una svolta storica, si diceva, perché una gara non è mai stata fatta prima d’ora. Ma dalla Regione è arrivato un severo monito: o si fa la gara o la provincia rischia la decurtazione del 15% dei finanziamenti pubblici, che di fatto potrebbero provocare l’interruzione, quanto meno parziale, delle corse delle corriere. Il servizio, infatti, è stato affidato senza gara a partire dal 2001 ma questo regime avrebbe dovuto essere temporaneo: dal 2003 in poi avrebbe dovuto essere fatto un bando. Invece è proseguito di proroga in proroga fino ad oggi, nonostante una legge del 2012 imponesse la gara.
E così, a partire dal 2022, palazzo Celio ha preso il toro per le corna e ha svolto tutti i passaggi necessari per arrivare al traguardo. La sfida per Palazzo Celio, a questo punto, entra nel vivo: l’obiettivo è di affidare il servizio sia urbano che extraurbano. Sì, perché il tpl in Polesine è articolato in due rami: il servizio urbano, che rappresenta il 10% dell’intero servizio ed è di competenza del Comune di Rovigo e quello extraurbano in carico alla Provincia. Il servizio che si appresta ad essere messo a gara presenta numeri da capogiro. Li ha illustrati di recente Simone Gragnani di “Tta Trasporti Territorio Ambiente”, consulente esterno al quale si è rivolta la Provincia affidandogli l’incarico di compiere lo studio che ha delineato il nuovo volto del trasporto pubblico in Polesine. Numeri che indicano oltre 6 milioni e mezzo di chilometri annui, nove anni di affidamento per un valore di affidamento annuo che, solo nel primo anno, supera i 16 milioni di euro e che va, via via, ad aumentare fino ad arrivare ad un valore di oltre 19,3 milioni di euro nel nono anno per attestarsi complessivamente, sui nove anni, intorno ad un valore complessivo di 162 milioni di euro: 161.658.019, 72 per la precisione.
Vale la pena ricordare che alla fine dello scorso luglio, il consiglio provinciale aveva approvato la relazione di affidamento del servizio e la convenzione tra la Provincia e il Comune di Occhiobello per l’affidamento del contratto di trasporto pubblico locale urbano aggiuntivo, un servizio che il Comune rivierasco ha messo in piedi pagando a caro prezzo e di tasca propria la copertura di una tratta che va dal capoluogo Occhiobello alla frazione di Santa Maria Maddalena ed anche una tratta extraprovinciale e, addirittura, extraregionale, di trasporto scolastico degli studenti da Occhiobello verso Ferrara.
La modalità di affidamento sarà una gara ristretta con lettera d’invito. E l’orizzonte temporale stimato per l’avvio del servizio è tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. L’articolazione del trasporto pubblico locale resterà composta dal servizio urbano per il capoluogo e l’extraurbano per il resto della provincia. Il servizio minimo oggetto di gara comprende 948.428 chilometri annui per i servizi urbani, corrispondenti al 98,5% dei servizi attualmente erogati, e 5.552.824 chilometri annui per i servizi extraurbani, corrispondenti al 95% dei servizi attuali, per un totale di 6.501.252 chilometri complessivi annui ai quali è già stata applicata una flessibilità del 5% alla produzione chilometrica annua stabilita dalla Regione. La grande novità del servizio di trasporto pubblico locale che andrà a gara è l’introduzione del servizio a chiamata per 42.434 chilometri annui anche a livello extraurbano, già applicato al servizio urbano nel capoluogo a partire da dicembre 2023.
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